Wall Street: il toro ha smesso di correre?

Il futuro di Wall Street è legato con quanto accadrà alla Casa Bianca nelle prossime settimane e da come evolverà lo scenario geopolitico internazionale.

wall street fed tassi

Le recenti e controverse vicende legate al presidente americano Donald Trump hanno messo i bastoni fra le ruote al rally di Wall Street.

Proprio nel momento in cui i tre principali indici statunitensi sembravano proiettati verso i territori inesplorati oltre i record storici, le ipotesi di “Impeachment” (messa in stato di accusa del Presidente) seguite allo scandalo sulle presunte interferenze russe nelle elezioni presidenziali, hanno interrotto l’idillio.

Il timore che ora aleggia fra gli investitori è che questi fatti possano rappresentare la fine dell’euforia legata all’ascesa di Donald Trump a Washington. In tal senso molti analisti hanno già messo in guardia rispetto alla risalita dell’”indice della paura”, il VIX, che monitora la situazione della volatilità dei mercati a stelle e strisce.

Se da un lato il trend dei tre panieri, in particolare dell’S&P 500, risulta compromesso, almeno nel breve e medio periodo, dall’altro perdurano le indicazioni arrivate dalla buona stagione delle trimestrali e i positivi indicatori economici messi in luce nei primi tre mesi dell’anno dalla prima economia del mondo.

Ragionando in termini di fondamentali si può osservare che il multiplo P/E corrente dell’S&P non è contenuto, collocandosi poco sopra 21x* inducendo dunque ad un’attenta selezione dei titoli per non incappare in azioni che hanno già incorporato buona parte delle stime. Tuttavia l’indice principe di Wall Street sembra non aver esaurito ancora tutte le cartucce.

Infatti le stime prospettiche al 2017 (18,2* volte gli utili attesi a fine anno) e al 2018 (16,3* volte gli utili stimati) sono in diminuzione rispetto ai multipli correnti, il che indica che esistono previsioni di consenso di crescita degli utili per le aziende americane. La partita per l’S&P 500 è ancora aperta ad ogni possibilità, sia al rialzo che al ribasso, e tecnicamente il quadro grafico dell’indice sembra ancora poter reggere.

Una certezza rimane: il futuro di Wall Street rimane ancora legato a doppio filo con quanto accadrà alla Casa Bianca nelle prossime settimane e da come evolverà lo scenario geopolitico internazionale.

*Fonte dati: Bloomberg

Analisi tecnica
Periodo interlocutorio per l’S&P 500. Da un punto di vista grafico l’indice principale di Wall Street ha dapprima aggiornato un nuovo record storico poco sopra i 2.400 punti, per poi effettuare una rapida correzione verso i 2.350 punti. Il segnale di fondo che ancora domina gli aspetti tecnici è quello generato lo scorso 24 aprile con la rottura della resistenza dinamica tracciata con i top decrescenti del 1 marzo e 5 aprile 2017. In tal senso, la correzione di mercoledì e giovedì della scorsa settimana può essere interpretata come un primo test di cambio di stato di detta linea di tendenza. Questo movimento ha inoltre consentito alle quotazioni di andare a chiudere il gap rialzista lasciato in eredità lo scorso 24 aprile a 2.360 punti. Questo livello ora potrebbe divenire interessante per chi volesse posizionarsi in acquisto sull’indice, con strategie che avrebbero target naturale a 2.400 e 2.500 punti.

sp500 grafico

(Tutte le date e i dati numerici nel testo di cui sopra sono tratti da Bloomberg)

Commento a cura del team di Vontobel Certificati

Edit Template

Hai bisogno di maggiori info sui Segnali di Trading?

Analisi Tecnica e Segnali di Trading su Azioni, Futures  e Forex. TendenzaMercati nasce da un’idea di Nicola Zonno, trader ed analista indipendente.

Copyright © 2006-2024 TendenzaMercati - Designed by EnneZeta | Tutti i diritti riservati

Torna in alto