Utile netto in crescita per Enel, ok cda acconto dividendo

Crescita dei ricavi e dell’utile netto ordinario per il gruppo Enel. Via libera del Cda su acconto dividendo 2017.

enel Starace

Nei primi nove mesi del 2017 la diversificazione geografica e il contributo degli investimenti di crescita ci hanno consentito di fronteggiare la continua ridotta disponibilità della risorsa idrica ed eolica a livello globale ed il permanere del difficile contesto nella penisola iberica.

Abbiamo registrato ricavi in crescita per effetto principalmente dei risultati ottenuti nella vendita e trasporto dell’energia elettrica, un miglioramento della generazione di cassa del Gruppo ed una crescita dell’utile netto ordinario del 3% al netto delle partite non ricorrenti.

Per la restante parte del 2017, continuerà l’accelerazione degli investimenti sulla digitalizzazione. La crescita nelle rinnovabili sarà ulteriormente accelerata anche attraverso il consolidamento della nostra strategia di BSO, estesa a nuovi Paesi come il Messico.

Alla luce dei progressi raggiunti e dell’evoluzione attesa nell’ultimo trimestre, possiamo confermare i target economico-finanziari per il 2017,” ha commentato Francesco Starace, amministratore delegato e direttore generale di Enel.

Il CdA di Enel ha confermato la politica di acconto sui dividendi, prevista dal Piano Strategico 2017- 2019.

Per l’esercizio 2017 è previsto un dividendo complessivo di 0,23 euro per azione, pari al 65% del risultato netto ordinario del Gruppo atteso per il 2017.

Deliberato un acconto sul dividendo 2017 pari a 0,105 euro per azione, in pagamento dal 24 gennaio 2018, in crescita del 16,7% rispetto all’acconto distribuito a gennaio di quest’anno.

Highlights finanziari del gruppo Enel dei primi nove mesi del 2017:

Ricavi a 54.188 milioni di euro (51.459 milioni di euro nei primi nove mesi del 2016, +5,3%), in aumento per effetto dei maggiori ricavi da vendita di energia elettrica ai clienti finali e da trasporto di energia elettrica, da maggiori attività di trading di energia elettrica, nonché da vendita di combustibili, solo parzialmente compensati dagli effetti delle variazioni del perimetro di consolidamento

EBITDA a 11.450 milioni di euro (12.010 milioni di euro nei primi nove mesi del 2016, -4,7%), in diminuzione per effetto dei minori margini in Iberia, che hanno più che compensato i buoni risultati registrati in Italia, soprattutto nel mercato retail, e l’effetto cambi positivo

EBITDA ordinario a 11.306 milioni di euro (11.896 milioni di euro nei primi nove mesi del 2016, -5,0%) al netto delle partite straordinarie relative ad operazioni di cessione.

Al netto delle partite non ricorrenti, l’EBITDA ordinario diminuisce del 2,6% su base comparabile

EBIT a 7.217 milioni di euro (7.689 milioni di euro nei primi nove mesi del 2016, -6,1%), riflette il decremento dell’EBITDA, parzialmente compensato da minori ammortamenti e impairment

Risultato netto del Gruppo a 2.621 milioni di euro (2.757 milioni di euro nei primi nove mesi del 2016, -4,9%), in flessione per effetto del calo dell’EBIT, solo parzialmente compensato dalle performance positive delle società valutate ad equity, dai minori oneri fiscali e dai minori oneri finanziari netti

Utile netto ordinario del Gruppo a 2.583 milioni di euro (2.700 milioni di euro nei primi nove mesi del 2016, -4,3%). Al netto delle partite non ricorrenti, l’utile netto ordinario del Gruppo aumenta del 3% su base comparabile

Indebitamento finanziario netto a 37.941 milioni di euro (37.553 milioni di euro a fine 2016,
+1,0%).

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