SREP: per il 2017 il gruppo UBI Banca dovrà rispettare un requisito minimo di CET1 pari al 7,5%. Accordo sindacale nell’ambito del Progetto Banca Unica.
Al termine dello SREP, il Processo di Revisione e Valutazione Prudenziale, la BCE ha stabilito che per il 2017 UBI Banca dovrà rispettare, a livello consolidato, un nuovo requisito minimo di CET1 phased in pari al 7,5% (risultato della somma tra Capitale Regolamentare Minimo di Pillar 1 (4,5%), requisito di Pillar 2 (1,75%) e Capital Conservation Buffer (1,25%1)) e un requisito minimo di Total SREP Capital Requirement pari al 9,75% (risultato della somma tra Capitale Regolamentare Minimo di Pillar 1 (8%) e del requisito di Pillar 2 (1,75%)).
Aggiungendo il Capital Conservation Buffer dell’1,25%, si arriva a un requisito minimo in termini di Total Capital Ratio di Vigilanza dell’11%. Al 30 settembre 2016, con un CET1 Ratio phased in dell’11,68% e un Total Capital Ratio phased in del 14,55%, UBI Banca si posiziona al di sopra dei requisiti minimi richiesti.
Accordo sindacale nell’ambito del Progetto Banca Unica
UBI banca ha siglato con tutte le rappresentanze sindacali il Protocollo di Intesa che disciplina gli strumenti per consentire al Gruppo di conseguire gli obiettivi e le sinergie definiti nell’ambito del Piano Industriale 2019/20.
Previsti interventi di razionalizzazione degli organici, connessi all’implementazione del progetto Banca Unica, e le misure di flessibilità del lavoro volte anche a favorire maggiore equilibrio tra vita privata e professionale e la progressiva armonizzazione degli 8 contratti integrativi aziendali attualmente in essere per i dipendenti delle Banche incorporate ed incorporande in UBI oltre che di UBI/UBIS, nonché, in prospettiva, dei contratti di tutte le Società del Gruppo.
Gli aspetti rilevanti dell’Accordo sindacale riguardano:
– l’attivazione di un Piano di esodo anticipato e incentivato, che consente a oltre 600 Risorse complessive nel Gruppo che maturano i relativi requisiti previdenziali entro il 1.1.2022 l’acceso volontario al trattamento pensionistico ovvero alle prestazioni del Fondo di Solidarietà di settore.
L’uscita di tali risorse è prevista entro il 31 gennaio 2017, in anticipo rispetto alle previsioni prudenziali di Piano.
L’esodo di ulteriori 700 risorse è previsto, con analoghi strumenti, a partire dal 2018. I costi di tutti gli esodi sono già stati spesati nei risultati al 30 giugno 2016;
– la conferma e l’estensione dell’istituto del part-time, nonché la facoltà per l’anno 2017 di richiedere volontariamente periodi di congedo straordinario, nell’ottica di conseguire sinergie di costo con forme compatibili di politiche sociali;
– l’armonizzazione delle clausole dei contratti integrativi aziendali (ad es. buono pasto, mobilità territoriale, agevolazioni creditizie, ecc..).
Infine, il piano di ricambio generazionale correlato principalmente all’iniziativa di esodo consentirà, a sostegno anche dell’occupazione giovanile, l’ingresso di 200 nuove risorse entro il 2018, nonché la conferma delle posizioni a tempo determinato attualmente in essere nel Gruppo (circa 130 risorse).