Il mercato sta scontando l’ormai atteso incremento dei tassi di interesse USA.
Alla luce della forte correzione del mercato azionario americano, con due tra i principali indici azionari che hanno registrato nel 2022 performance negative – l’S&P500 ha ceduto circa l’8% e il NASDAQ ha lasciato sul campo il 13% circa, si può affermare che il mercato sta scontando l’ormai atteso incremento dei tassi di interesse USA.
Sembra che il mercato si aspetti quattro aumenti dei tassi nel 2022, a marzo, giugno, settembre e dicembre, rispettivamente di +25 punti base per ciascun trimestre, aumento volto principalmente a contrastare il tasso di inflazione annuo: maggiore sarà il tasso di interesse, minore sarà la moneta in circolazione, fattore che attenuerebbe, quindi, l’aumento dell’inflazione.
Negli Stati Uniti, l’inflazione ha raggiunto il 7% nel mese di gennaio 2022, quando l’inflazione target dalla Federal Reserve, ma anche della Bank of England, è del 2%.
Non sarebbe il primo caso in cui la FED non riesce a ‘domare’ l’inflazione, che in questa fattispecie registra un differenziale di 500 punti base rispetto al target del 2%.
Nonostante vi sia incertezza riguardo l’aumento dei tassi USA, le aspettative sono che al meeting del FOMC, in agenda domani 26 gennaio, non sarà comunicato alcun aumento dei tassi, che invece potrà essere annunciato a maggio 2022, di 25 punti base.
Commento a cura di Antonio De Negri – Cirdan Capital