Snam: Piano Strategico 2021-2025

Con il nuovo piano al 2025 prosegue la transizione energetica di Snam. Previsti investimenti per 8,1 miliardi di euro.

snam

Il piano 2021-2025 di Snam prevede investimenti per 8,1 miliardi di euro, con un incremento complessivo di circa 700 milioni rispetto ai 7,4 miliardi di euro del piano 2020-2024, che interesseranno per la maggior parte le infrastrutture “H2 ready” e i progetti green.

Gli investimenti nelle reti di energia in Italia saranno di 5,6 miliardi di euro, erano 5,8 miliardi nel precedente piano, e serviranno per l’ammodernamento della rete, anche in ottica “H2 ready”, per raggiungere l’obiettivo net zero e anche per nuovi allacciamenti legati alla transizione energetica.

Quelli nello stoccaggio di energia salgono a 1,2 miliardi di euro dai 900 milioni del precedente piano.

Relativamente agli investimenti per l’adattamento dell’infrastruttura in ottica “H2 ready”, a oggi la quasi totalità dei metanodotti di Snam è in grado di trasportare fino al 100% di idrogeno in base alla normativa ASME B31.12.

Circa il 70% dei metanodotti può trasportare idrogeno puro con nessuna o limitate riduzioni rispetto alla massima pressione di esercizio, mentre circa il 30% necessita di riduzioni più significative.

Per il periodo 2021-2025 gli investimenti di Snam nelle attività per la transizione energetica ammonteranno a circa 1,3 miliardi di euro, in crescita rispetto ai 700 milioni che il precedente piano aveva destinato a queste attività.

Atteso un contributo all’EBITDA annuo per 150 milioni di euro nel 2025, con progetti che a regime genereranno circa 180 milioni di EBITDA.

Nel periodo 2021-2025, Snam si aspetta di raggiungere una crescita sostenibile dei principali indicatori.

La guidance sull’utile netto del 2022 è di un risultato sostanzialmente in linea con quello 2021 a parità di costo medio ponderato del capitale (WACC).

Il piano ipotizza un impatto sull’utile netto 2022 dalla revisione del WACC di circa 85 milioni di euro e sull’EBITDA di 120 milioni di euro.

Il livello atteso di indebitamento finanziario netto a fine 2022 è pari a circa 14,8 miliardi di euro, tenuto conto degli investimenti previsti nell’anno di 1,5 miliardi di euro, dell’assorbimento di circolante di 0,3 miliardi, di esborso per l’acquisizione di TTPC/TMPC di 0,4 miliardi e di 0,6 miliardi di contributo positivo derivante dall’ottimizzazione della struttura di capitale di una partecipazione e della conversione di un bond convertibile.

La RAB tariffaria raggiungerà 21,4 miliardi di euro nel 2022.

Rispetto al periodo di piano si prevede una crescita media annua (CAGR):

di oltre il 2,5% della RAB 2021-2025 (oltre il 3,5% tra il 2025 e il 2030 con ulteriori opportunità di upside derivanti dallo sviluppo di una infrastruttura a idrogeno);

del 3% dell’utile netto 2022-2025;

del 4,5% dell’EBITDA 2022-2025;

del 5% del dividendo per azione fino al 2022, con ulteriore 2,5% di crescita minima nel periodo 2022-2025.

Previsto un nuovo ciclo di investimenti pubblici e privati di circa 100-150 trilioni di dollari al 2050 concentrati su rinnovabili, idrogeno, cattura e stoccaggio Co2.

La visione al 2030 punta su gas verdi e idrogeno e sui nuovi trend della transizione energetica, con investimenti per complessivi 23 miliardi di euro nel periodo 2021-2030 in tre aree di crescita: reti energetiche, stoccaggio di energia e progetti green con investimenti rispettivamente fino a 15, 5 e 3 miliardi.

Questi investimenti potranno generare ritorni regolati (reti di energia e stoccaggio gas) “low double/high-single digit” con un modello contrattualizzato (stoccaggio di energia e progetti green).

Dal 2022 al 2030, Snam stima una crescita media annua (CAGR) dell’EBITDA tra il 6% e l’8% .

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