Nonostante la frenata di giugno, l’industria del risparmio gestito archivia il primo semestre del 2016 con un patrimonio in crescita del 5%.
La battuta d’arresto registrata dall’industria del risparmio gestito nel mese di giugno (-5,5 miliardi di deflussi) non ha impedito al settore di archiviare il primo semestre 2016 con una crescita del patrimonio complessivo gestito di 5 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e di quasi il 30% in due anni.
Alla fine di giugno l’industria gestisce oltre 1.867 miliardi di euro, contro i 1.778 di giugno 2015 e i 1.460 miliardi del 2014.
Il rialzo ha riguardato sia le gestioni collettive sia quelle di portafoglio: le prime chiudono il semestre con asset in gestione superiori agli 881 miliardi, contro gli 828 dell’anno prima e i 664 miliardi di giugno 2014; le gestioni di portafoglio, invece, superano i 970 miliardi di euro, mentre a fine giugno 2015 raggiungevano gli 897 miliardi e alla fine del primo semestre 2014 non andavano oltre gli 796 miliardi.
Ma l’industria del risparmio gestito archivia il primo semestre dell’anno anche con un bilancio positivo in termini di raccolta netta.
Secondo la mappa mensile del risparmio gestito, relativa al mese di giugno 2016, nei primi sei mesi dell’anno il saldo di raccolta è positivo per oltre 27,5 miliardi di euro, di cui 11,7 confluiti nelle gestioni collettive e 15,8 nelle gestioni di portafoglio.
Nella prima categoria spiccano soprattutto i fondi flessibili, con 9 miliardi di euro di flussi; mentre tra le gestioni di portafoglio si segnalano i +16,5 miliardi dei prodotti istituzionali. E’ quanto reso noto da Assogestioni.