Per l’FTSE Mib di Piazza Affari il 2016 è stato un anno difficile: turbolenze finanziarie, Brexit, elezioni Usa ed infine il referendum sulla riforma costituzionale.
Momento cruciale per il FTSE Mib che la prossima settimana andrà ad affrontare la dura prova del referendum costituzionale, in agenda domenica 4 dicembre. I riflettori del mercato sono già puntati sull’Italia, anche perché in ballo vi è la credibilità del Paese e soprattutto la tenuta politica dell’Unione Europea.
Per Piazza Affari il 2016 è stato un anno difficile: dapprima le turbolenze finanziarie di inizio anno, segnate dai problemi patrimoniali degli istituti bancari, poi i clamorosi risultati del referendum Brexit e delle elezioni americane ed infine il referendum sulla riforma costituzionale voluta dal premier Matteo Renzi, il cui esito è ancora tutto da scrivere.
In questo quadro l’indice FTSE Mib ha perso circa il 23,60%* da inizio anno, unico paniere europeo ad aver registrato una flessione a doppia cifra. Ma la performance percentuale non è l’unico parametro di valutazione per il mercato italiano.
Anche in termini di raccolta di capitale le imprese italiane hanno sofferto. Il controvalore dei nuovi ingressi nel 2016 si aggira intorno a 1,2 miliardi di euro*, un dato nettamente inferiore rispetto ai 7,7 miliardi di euro* raccolti dalle società nel 2015.
Una flessione che può essere spiegata anche in termini di fondamentali. Infatti, numeri alla mano, il valore stimato del multiplo P/E per il 2016 si attesta a 16,87*, il valore più basso dal 2012, mentre le stime per il 2017 vedono il multiplo a 11,23*.
Questo contesto di valutazioni depresse potrebbe tuttavia giocare a favore del mercato italiano nel prossimo futuro e contribuire ad un nuovo flusso di interesse da parte degli investitori internazionali nei confronti delle aziende italiane.
(* Fonte Bloomberg).
Analisi tecnica
Il quadro grafico del FTSE Mib nel mese di novembre è caratterizzato da un orientamento ribassista, determinato dalla pressione esercitata dalle resistenze statiche di area 17mila punti.
Quest’area ha infatti respinto gli attacchi portati nelle sedute fra il 10 e 14 novembre. Il movimento al ribasso in atto è funzionale ad un secondo test del supporto dinamico ottenuto sul grafico giornaliero con i minimi del 27 giugno 2016 e 4 novembre 2016.
Sotto questa trendline lo scenario tecnico dell’indice subirebbe un deterioramento ribassista e ulteriori discese dovrebbero trovare supporto sul livello statico a 16.180 punti.
Quest’ultima area dovrebbe favorire una fase di accumulazione utile a scaricare le pressioni di vendita ed agevolare eventuali rimbalzi che potrebbero far tornare le quotazioni in area 16.500 punti.
Solo oltre tale area diventerebbe possibile avviare posizioni long che avrebbero come obiettivo il test della coriacea resistenza statica a 16.730 punti.
Commento a cura di Vontobel Certificati