Non si capisce perché la tariffa RCA debba rispondere ai capricci ed alla voracità delle singole compagnie assicurative che, in barba alla legge nazionale, fanno il bello e cattivo tempo.
Come si evince dalla lettura dell’articolo di Cinzia Peluso, pubblicato su Il Mattino, le compagnie di assicurazione sono costrette ad uscire allo scoperto e dimostrano chiaramente che Napoli ed il Mezzogiorno sono terre di conquista e di sfruttamento.
Ma l’Ania, che rappresenta le compagnie, sta già affilando le armi. «Faremo ricorso», annuncia il presidente dell’Associazione Aldo Minucci, sostenendo che i nuovi poteri dell’Ivass violano la direttiva Ue sulla libertà tariffaria e la conseguenza sarà un rincaro delle polizze.
Cosa c’entrano con la scorrettezza di alcuni utenti e con la normativa europea gli automobilisti campani che per anni ed anni, con un minimo di cinque anni, non hanno denunziato incidenti?
Perché gli automobilisti campani, in massima parte diligenti e responsabili, non devono beneficiare della migliore media della tariffa nazionale di Responsabilità Civile Auto (RCA)?
Per quanto superfluo, è da rammentare che l’assicurazione RCA è obbligatoria per legge nazionale sul territorio dell’intero Paese e non è lasciata alla libera, autonoma iniziativa dei milioni di automobilisti italiani!
Proprio non si capisce perché la tariffa RCA debba rispondere ai capricci ed alla voracità delle singole compagnie assicurative che, in barba alla legge nazionale, fanno il bello e cattivo tempo sul territorio, interpretandola ad esclusivo uso e consumo aziendale!
Finalmente la classe politica e gli organi istituzionali, seppur con grande ritardo e forti responsabilità, hanno battuto un colpo! Speriamo bene!
Sàntolo Cannavale – santolocannavale.it