I profili dei nuovi imprenditori italiani

L’ampliamento delle informazioni statistiche ha consentito all’Istat di delineare i profili dei nuovi imprenditori italiani che al 2014 risultano più giovani e più istruiti.

nuovi imprenditori

Sono circa 316mila gli imprenditori che nel 2014 hanno avviato una nuova attività; nel 35,8% dei casi si tratta di nuovi imprenditori con dipendenti, nel 64,2% di lavoratori in proprio. Rispetto agli imprenditori già presenti, i fondatori di nuove imprese sono in media più giovani e più istruiti; inoltre è maggiore la presenza di stranieri alla guida delle nuove aziende.

Una spinta importante all’imprenditorialità proviene dai giovani. La quota di under 35 tra i neo-imprenditori è pari al 27,1% per gli imprenditori con dipendenti e raggiunge il 38,4% per i lavoratori in proprio.

All’interno dei comparti dell’Industria e dei Servizi, i nuovi imprenditori sono più presenti nei settori tradizionali (in particolare nelle Costruzioni e negli Altri Servizi). Tuttavia, il 42,7% dei lavoratori in proprio e il 18,7% degli imprenditori con dipendenti hanno iniziato la propria attività in settori ad alto contenuto tecnologico e di conoscenza.

E’ donna oltre un quarto dei nuovi imprenditori con dipendenti (28,4%), la percentuale sale al 31,1% tra i lavoratori in proprio. Le neo-imprenditrici sono per il 48,4% inserite nei settori ad alto contenuto tecnologico e di conoscenza, contro il 39% degli uomini.

Gli imprenditori stranieri sono pari al 10% dei lavoratori in proprio e all’11% degli imprenditori con dipendenti. Rispetto agli imprenditori italiani, quelli stranieri sono, in media, meno istruiti. Solo il 17,4% dei lavoratori in proprio e l’11,4% degli imprenditori stranieri con dipendenti hanno almeno una laurea triennale (33,1 e 14,6% tra gli italiani).

Le differenze territoriali non sono significative salvo per alcuni aspetti. Il Sud e le Isole presentano la percentuale più elevata di giovani, soprattutto tra i lavoratori in proprio (41% di under 35, contro 38,4% in media nazionale), e la più bassa di stranieri (5%, contro 10% a livello Italia).

Nell’ambito dell’imprenditorialità femminile si rileva una forte eterogeneità che può essere sintetizzata nei seguenti profili prevalenti: per il 45,6% le imprenditrici sono over 35 e con un’istruzione limitata, per il 20% sono giovani, con un’istruzione avanzata ed inserite prevalentemente nei settori più innovativi; per oltre un terzo sono invece over 50 e operano soprattutto nel Commercio e negli Altri servizi.

Anche tra gli imprenditori stranieri emergono caratteristiche differenziate: per il 40,9% sono adulti, con istruzione limitata, attivi nel Commercio e nell’Altra manifattura; il secondo gruppo (20,7%) è composto da giovani con un titolo di studio avanzato, inseriti per lo più nei settori più innovativi; il terzo profilo (18,8%) è connotato da maschi tra i 35 e i 49 anni con istruzione medio-bassa, attivi nel settore delle Costruzioni; nel 19,6% prevalgono donne over50, con un livello di istruzione avanzato, inserite nei settori ad alto contenuto tecnologico e negli altri servizi.

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