PIL Italia 2021: stime Banca d’Italia

La Banca d’Italia stima per il 2021 un PIL in crescita di 6 punti percentuali. Bene il settore delle esportazioni.

pilNel Bollettino economico del mese di ottobre, la Banca d’Italia ha rivisto al rialzo le previsioni di crescita del 2021, con un aumento del PIL intorno al 6%.

Sulla base degli indicatori disponibili, nel terzo trimestre la produzione industriale sarebbe cresciuta di circa un punto percentuale e il Prodotto Interno Lordo di oltre il 2%.

Inoltre, l’estensione della copertura vaccinale e l’incremento della mobilità hanno reso possibile la ripresa dei consumi di servizi da parte delle famiglie, che si è associata al recupero già in atto degli investimenti.

Le aspettative delle famiglie sulla situazione economica dell’Italia sono nel complesso migliorate così come la propensione a spendere nei comparti più colpiti dalla pandemia, tra cui alberghi, bar e ristoranti, è in ripresa.

Bene anche il settore delle esportazioni. La crescita dell’export che nel secondo trimestre è stata robusta e superiore a quella del commercio mondiale, è proseguita nel terzo. “In estate la spesa dei viaggiatori stranieri è stata significativamente più elevata rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ma ancora inferiore ai valori del 2019.

Sono continuati gli acquisti di titoli italiani per investimenti di portafoglio da parte di non residenti”, ha aggiunto il rapporto. Inoltre il miglioramento della congiuntura si è tradotto in primavera in un deciso rialzo dell’occupazione, soprattutto a termine, e delle ore lavorate.

La Banca d’Italia pur rilevando che in luglio e agosto la crescita del numero di occupati è proseguita anche se ad un ritmo più contenuto, ha avvertito che non sono del tutto superati gli effetti della crisi pandemica permanendo segnali di sottoutilizzo del lavoro.

Il ricorso agli strumenti di integrazione salariale è ancora ampio, sebbene molto inferiore ai massimi del 2020, e il tasso di attività è al di sotto dei livelli di due anni fa.

Relativamente all’inflazione, il bollettino indica che a settembre ha raggiunto il 2,9%, spinta al rialzo dalla crescita marcata dei prezzi dei beni energetici. Nelle proiezioni l’incremento non dovrebbe estendersi al medio termine.

Il Governo ha aggiornato le stime per i conti pubblici del 2021

L’Esecutivo ha aggiornato le stime tendenziali e gli obiettivi di bilancio per il prossimo triennio. Nel 2021 l’indebitamento netto si collocherebbe al 9,4 per cento del PIL (dal 9,6 del 2020) e il debito al 153,5 per cento (dal 155,6).

A differenza di quanto programmato in primavera, questo quadro prefigura un miglioramento dei conti rispetto al 2020. Le nuove stime scontano una crescita del prodotto superiore alle attese e tengono conto, tra l’altro, di alcuni elementi favorevoli emersi nel corso dell’attività di monitoraggio delle entrate e delle spese delle Amministrazioni pubbliche.

Prosegue la ripresa globale ma emergono vincoli all’offerta

La ripresa globale prosegue sostenuta, seppure con incertezze connesse con l’andamento delle campagne di vaccinazione e con la diffusione di nuove varianti del virus.

Gli scambi commerciali hanno recuperato i livelli precedenti lo scoppio della pandemia, ma sono emerse tensioni nell’approvvigionamento di materie prime e di input intermedi, in parte dovute proprio alla rapidità della crescita.

Negli Stati Uniti si è arrestato l’aumento dell’inflazione; le strozzature nell’offerta potrebbero tuttavia riflettersi sui prezzi più a lungo di quanto inizialmente atteso.

La politica monetaria della BCE resta espansiva

Nell’area dell’euro la crescita continua a essere robusta, anche se non sono del tutto riassorbite le conseguenze dell’emergenza sanitaria. Il rialzo significativo dell’inflazione è riconducibile ai rincari energetici e a fattori temporanei.

Le pressioni sui prezzi si estenderanno ai prossimi mesi, anche a seguito del deciso aumento delle quotazioni del gas naturale; tuttavia le determinanti fondamentali, come la dinamica dei salari, non indicano finora la persistenza di un’alta inflazione nel medio termine.

Il Consiglio direttivo della BCE ha confermato l’orientamento fortemente espansivo della politica monetaria: ritiene che il mantenimento di condizioni di finanziamento favorevoli sia indispensabile per sostenere la ripresa.

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