Dopo aumento tassi BCE sui variabili rate in crescita del 52% in meno di 18 mesi. Diminuiscono gli importi richiesti per i mutui prima casa.
La Banca Centrale Europea ha annunciato un aumento del costo del denaro di 50 punti base. Ciò potrebbe comportare un aumento del 52% delle rate dei mutui a tasso variabile in meno di 18 mesi.
Secondo le simulazioni di Facile.it, se l’incremento si riflettesse sull’Euribor, la cui volatilità è aumentata notevolmente nelle ultime ore a seguito delle vicende SVB e Credit Suisse, la rata di un mutuo a tasso variabile standard aumenterebbe da 456 euro a gennaio 2022 a 693 euro nel secondo trimestre del 2023.
Tuttavia, i mercati ora scommettono su aumenti più contenuti e sulla possibilità che la BCE rallenti o interrompa il trend rialzista dei tassi.
Molti mutuatari stanno valutando la possibilità di cambiare banca per far fronte all’aumento delle rate e proteggersi da ulteriori futuri rincari. Ci sono diversi strumenti a disposizione, tra cui la surroga del finanziamento o la rinegoziazione del mutuo con la propria banca.
Inoltre, gli aspiranti mutuatari devono fare i conti con condizioni meno favorevoli rispetto al passato, con richieste di importi più contenuti per l’acquisto della prima casa. Questo è dovuto all’aumento dei tassi di interesse. Infatti nei primi due mesi del 2023 la richiesta media per mutui prima casa è scesa a 136.935 euro, valore in calo del 7% rispetto all’analogo periodo del 2022.