Mercati, Economia: Outlook 2023

Gli Stati Uniti saranno leader nel 2023, l’Asia potrebbe sorprendere. I mercati azionari rimarranno volatili, ma offriranno opportunità.

mercati finanziariLe economie mondiali continuano ad affrontare diverse sfide. Quest’anno l’inflazione potrebbe continuare a salire, i mercati azionari rimarranno volatili ma offriranno opportunità, la recessione negli Stati Uniti dovrebbe essere lieve mentre i produttori europei saranno in difficoltà a causa dei costi energetici più elevati.

Il 2022 è stato l’anno che ha visto l’aumento dell’inflazione, soprattutto a seguito dell’invasione dell’Ucraina. Le banche centrali hanno alzato i tassi di interesse per contrastare la salita dei prezzi, ma partivano dai livelli insolitamente bassi ereditati dal periodo della pandemia.

Nel 2022 la Federal Reserve sembrava vicina ai livelli dei tassi di interesse che desiderava tenere per un po’, l’Eurozona ne era più lontana mentre il Regno Unito era in leggero ritardo. Il Giappone non ha toccato i tassi, ma ora ha l’inflazione che aspettava da tanto tempo.

L’inflazione continuerà a salire
Non ci sono chiare indicazioni che l’inflazione abbia raggiunto il picco negli Stati Uniti, nel Regno Unito o in Europa. L’aumento del costo dell’energia a livello globale rimane un problema, ma i prezzi delle risorse e i salari più elevati in molti Paesi suggeriscono che l’inflazione continuerà a salire, sicuramente nel breve termine.

I mercati azionari rimarranno volatili – ma offriranno opportunità
Considerando i molti problemi che li affliggono, è probabile che i mercati azionari globali continueranno a rimanere volatili, almeno nel breve periodo, ma riteniamo che ciò creerà opportunità per acquistare società di buona qualità e, di conseguenza, uno scenario come quello attuale non ci fa paura.

I mercati hanno bisogno di tassi di interesse stabili – quindi gli USA sembrano più attraenti
I tassi di interesse negli USA sono quasi dove devono essere. Ci saranno probabilmente uno o due aumenti di 50 punti base ciascuno.

È probabile che ulteriori aumenti dei tassi d’interesse europei renderanno le banche centrali più fiduciose circa il contenimento dell’inflazione. Riteniamo che sia meglio alzare i tassi in anticipo per evitare l’inflazione, anche se questo porta a una recessione.

Per salire, i mercati azionari hanno bisogno di tassi di interesse stabili. Ciò rende le azioni statunitensi più appetibili di quelle europee in questo momento.

Attualmente riteniamo che vi siano più investimenti con maggiore potenziale a lungo termine negli USA che in Europa, anche se i primi si stanno avviando verso una recessione nel breve termine.

Il Cancelliere del Regno Unito, Jeremy Hunt, ha dichiarato che il Regno Unito è già in recessione.

Una volta che i tassi di interesse saranno vicini ai livelli prefissati, i mercati azionari dovrebbero diventare più stabili. Le azioni delle società con flussi di cassa che registrano tassi di crescita annui reali dovrebbero tornare a generare rendimenti reali.

I mercati sottovalutano la caduta dei margini di profitto
I margini di profitto stanno cadendo mentre i costi tendono a salire più dei prezzi. Per quanto ci riguarda, cerchiamo di evitare settori che hanno difficoltà a traslare gli incrementi dei costi sui prezzi, anche se le azioni nei comparti che fanno al nostro caso sono più costose.

Ad ogni modo, il costo del lavoro ha avuto un impatto anche sulle azioni tecnologiche e, per questo motivo, è opportuno valutare attentamente la marginalità per l’anno prossimo. In ogni caso, riteniamo che i mercati sottovalutino la portata della caduta dei margini.

La recessione negli Stati Uniti dovrebbe essere lieve
Dalla nostra analisi emerge che le società che hanno affrontato bene le sfide degli ultimi decenni continueranno a fare un buon lavoro in tal senso.

Si tratta di società che investono per il futuro e che offrono beni e servizi – dai prodotti per la cura della persona all’assistenza sanitaria passando per le ferrovie – che soddisfano bisogni reali.

La maggior parte delle persone ha un lavoro e quindi è improbabile che il consumatore venga colpito duramente dall’inflazione; tuttavia, il costo del lavoro, soprattutto nelle maggiori aziende tecnologiche, potrebbe continuare ad aumentare, comprimendo i margini.

I produttori europei saranno in difficoltà per i costi energetici più elevati
I consumatori europei si trovano di fronte ad un forte aumento del costo della vita a causa dell’aumento dei tassi di interesse e delle bollette energetiche. La BCE e la Banca d’Inghilterra sembrano annaspare nel contrasto all’inflazione e sottovalutano la portata del potenziale aumento dei tassi.

Nei prossimi due anni, prevediamo che l’Europa si libererà dalla dipendenza dal gas russo, ma probabilmente i costi energetici rimarranno più alti di prima, con una conseguente perdita di competitività per i produttori.

L’Asia potrebbe essere la sorpresa del 2023
Le azioni asiatiche sembrano relativamente a buon mercato (specialmente rispetto a quelle americane). La Cina sembra essere sulla strada di un recupero lento dal Covid (e disponibile a provare nuovi vaccini) ma sta comunque cercando di rilanciare il settore edilizio.

Poiché lo yen è sceso bruscamente a livelli mai più visti dopo gli anni ’80, gli esportatori giapponesi stanno vivendo una stagione caratterizzata da un aumento della competitività.

Il ritorno dell’inflazione potrebbe porre fine ai bassissimi tassi d’interesse che hanno contraddistinto il Paese e dar vita ad una ripresa del valore degli investimenti in termini di dollari.

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