Mediobanca sta subendo il contesto sfavorevole in cui si muove il comparto bancario, ma i conti della società restano in ordine.
Da inizio anno Mediobanca ha perso oltre il 15%* in scia alla forte volatilità dei mercati finanziari. Il titolo sta subendo il contesto sfavorevole in cui si muove il comparto bancario, con il forte rialzo dei rendimenti dei Titoli di Stato, mentre i conti della società rimangono in ordine, come hanno dimostrato anche i risultati del terzo trimestre 2018.
Mediobanca infatti evidenzia una sovraperformance sul FTSE ALL-SHARE BANKS, che YTD cede oltre il 25%*. Per comprendere il perché della sovraperformance bisogna considerare il percorso avviato dalla banca nel recente passato.
L’Istituto guidato dall’Ad Alberto Nagel infatti è sempre più focalizzato sui segmenti di attività ad elevata specializzazione e marginalità (tra cui il credito al consumo che vanta un ROAC intorno al 30%*), mentre sta riducendo gradualmente il peso del portafogli azionari, che generano per definizione molta volatilità.
Mediobanca inoltre presenta un profilo di rischio tra i più contenuti in Italia, avendo un capitale molto elevato e bassa incidenza delle attività deteriorate.
Quanto al tema caldo dell’allargamento dello spread italiano, il gruppo vanta una bassa correlazione al differenziale. Dinamica legata al fatto che il gruppo detiene pochi Titoli di Stato italiani in proporzione al capitale.
Inoltre, anche l’impatto sull’attività di provvista è stato nullo poiché Mediobanca ha molte fonti di finanziamento, forte liquidità (dunque non ha problematiche contingenti) e un magazzino di obbligazioni emesse un po’ di anni fa quando gli spread erano più alti. Ben si comprende dunque perché, di quindici analisti che seguono il titolo (Fonte: Bloomberg), 13 sono buy e 2 hold. Target price medio a 10 euro* (+28,4%* di rendimento potenziale).
*Fonte dati: Bloomberg Finance L.P.
Commento a cura del team Vontobel