Durante il terzo trimestre 2021, l’esposizione complessiva delle banche europee in Russia era di circa 85 miliardi di dollari.
Le banche europee, in particolare quelle di Italia, Austria e Francia, sono le più esposte all’economia russa.
Su un’esposizione globale di circa 121 miliardi di dollari, il 40% circa è appannaggio di Italia, esposta per 25,3 miliardi, e Francia per 25,2 miliardi. A queste cifre, vanno aggiunte altre esposizioni potenziali come i quasi 6 miliardi di garanzie. L’Austria conta un’esposizione per 17,5 miliardi. Gli istituti bancari tedeschi sono invece esposti per 8 miliardi.
E’ quanto emerge dal rapporto della fine del terzo trimestre 2021 della BRI, la Banca dei regolamenti internazionali.
Relativamente ai gruppi bancari italiani, Intesa Sanpaolo conta 5,5 miliardi di esposizione in termini di impieghi. A questi si aggiunge un rischio sovrano per 50 milioni di euro, mentre sono circa mille i dipendenti e 28 gli sportelli sul territorio russo.
Ben più sostanziosa è l’esposizione di UniCredit, con circa 13 miliardi di euro. Unicredit Bank Russia, ha una rete di 72 sportelli, più di 4.000 dipendenti ed un’esposizione al debito sovrano di circa un miliardo.
Nel 2021, la controllata russa dell’istituto milanese, ha riportato utili per 180 milioni, in ascesa del 48,5% rispetto al 2020.