Le aziende riconducibili ai titoli pro-ciclici stanno riprendendo le proprie attività. In questa prima fase del 2021 hanno registrato un +22%.
Mentre il mercato continua ad apprezzare i titoli growth, ora più che mai sarebbe opportuno scegliere i titoli pro-ciclici. Le azioni growth appartengono alla categoria di titoli “sopravvalutati” rispetto al loro valore di bilancio, perché l’investitore prevede un forte apprezzamento dell’azienda, generalmente le “technology companies”. I titoli pro-ciclici sono invece influenzati dal ciclo economico e di conseguenza crescono più velocemente delle altre in periodi di ripresa economica.
Molti investitori appaiono focalizzati sul mero valore dell’azione, senza considerare adeguatamente la equity duration del loro investimento, ossia il tempo necessario affinché il titolo ripaghi, con i dividendi, il capitale investito inizialmente. In un contesto in cui i tassi di interesse stanno crescendo, la cosiddetta equity duration delle azioni growth è di gran lunga maggiore rispetto a quella dei titoli pro-ciclici.
Di conseguenza, essendo maggiore, l’investitore impiegherebbe più tempo – potenzialmente più anni – a ricevere il capitale investito inizialmente. Le azioni growth stanno quindi registrando un mancato guadagno e quindi implicitamente una perdita per gli investitori che le acquistano.
Di contro, le aziende riconducibili ai titoli pro-ciclici che hanno sofferto per la discesa dei ricavi nel 2020, stanno riprendendo le proprie attività, registrando così una sostanziale ripresa economica.
Tale ipotesi è dimostrata da una tesi basata su dati storici degli ultimi mesi. Il 2020 è stato un periodo in cui i tassi d’interesse hanno registrato livelli estremamente bassi, ed infatti le growth, con una lunga equity duration, hanno sovraperformato di oltre il 50% in media il resto del mercato.
La storia è ben diversa per quest’anno, dove le growth sono risultate meno attrattive dato che hanno registrato un +10%. In contrapposizione, i titoli pro-ciclici nello scorso anno hanno sottoperformato a causa della pandemia (-18%), ma, straordinariamente, in questa prima fase del 2021 hanno registrato un +22%; proprio per questo possiamo considerare che siamo entrati in un periodo di cyclical recovery. In altre parole, nel così tanto atteso momento di recupero dei titoli ciclici.
Dal punto di vista strategico, è opportuno ribilanciare i propri portafogli facendo particolare attenzione ai settori pro-ciclici come quello industriale, finanziario, ma soprattutto dei materiali, considerando un aumento inflazionistico del +15% in tutto il settore delle commodity.
Commento a cura di Marco Oprandi – Cirdan Capital