Supera le attese l’utile netto del terzo trimestre 2017 di Intesa Sanpaolo. Il coefficiente Cet1 è al 13,4%.
Intesa Sanpaolo ha archiviato il terzo trimestre 2017 con un utile netto di 650 milioni, in crescita del 3,5% rispetto all’analogo periodo del 2016.
Il dato si è rivelato essere superiore al consensus di mercato, che era per un utile di 607 milioni. Il coefficiente Cet1 è al 13,4%.
Escluso l’apporto dei rami acquisiti dalla Popolare di Vicenza e da Veneto Banca l’utile trimestrale di Intesa Sanpaolo è di 731 milioni, che sale a 910 milioni escludendo i tributi e gli altri oneri riguardanti il sistema bancario.
Nei primi nove mesi dell’anno l’utile contabile è pari a 5,9 miliardi e include i 3,5 miliardi di contributo pubblico a compensazione degli impatti derivanti dall’acquisizione degli asset delle banche venete.
Al netto dei rami acquisiti, i proventi operativi si sono attestati a 12,6 miliardi (-1,2%), con interessi netti a 5,4 miliardi (-3,2%) e commissioni nette a 5,6 miliardi (+6,4%). Stabili a 6,3 miliardi i costi operativi, per un rapporto cost/income al 49,8%.
Per quanto riguarda la solidità patrimoniale, il coefficiente Cet1, tenendo conto di circa 2,2 miliardi di dividendi maturati nei nove mesi, è al 13,4% (sarebbe al 10,2% nello scenario avverso dello stress test al 2018).
Il management di Intesa Sanpaolo ha confermato 10 miliardi di dividendi cash fra il 2014 e il 2017.