Inflazione area Euro vicina ai target

Gli economisti ritengono che nell’area Euro l’inflazione scenderà significativamente sotto il 2% nel 2022. A 5 anni è stimata solo all’1,6%.

inflazioneI dati preliminari mostrano che l’inflazione dell’Eurozona è ampiamente in linea con i target della BCE, ancora inferiore, ma molto vicino al 2%. Anche se il consensus si aspetta un ulteriore aumento dell’inflazione nel resto dell’anno, il dato odierno è confortante anche per chi si attendeva un incremento solo temporaneo, in seguito al rapido rimbalzo registrato finora nel 2021.

Gli economisti attualmente ritengono che l’inflazione nell’area scenderà significativamente sotto il 2% nel 2022, con entrambi i tassi di breakeven a 5 e 10 anni dei bund tedeschi che prezzano un’inflazione inferiore all’1,4%.

L’inflazione a 5 anni è stimata solo all’1,6%, sintomo di come molti investitori ritengano che un’inflazione debole sia una caratteristica endemica dell’eurozona.

In alcune recenti dichiarazioni il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, ha evidenziato come i rischi al rialzo siano predominanti, ma, al pari dei mercati, ha faticato ad individuare riscontri che i movimenti a breve termine si stiano trasformando in spinte a lungo termine.

Nonostante un picco all’inizio dell’anno, l’inflazione core è rimasta finora molto contenuta: le ultime stime la collocano allo 0,9% soltanto. In seguito al picco del 3% nel 2011, e al conseguente sconsiderato rialzo dei tassi di interesse da parte della BCE, il tasso d’inflazione dell’area Euro raramente ha superato il 2%.

I rendimenti dei bund tedeschi erano più bassi prima dell’annuncio, avendo già raggiunto un picco di recente a -0,1%.

Dopo l’ultima discesa in territorio negativo all’inizio del 2019 i rendimenti a 10 anni hanno faticato a tornare sopra lo 0. I rendimenti reali sono stati negativi per la maggior parte dell’ultimo decennio, poiché la BCE ha combattuto la disinflazione con una politica monetaria accomodante.

A -1,5%, il rendimento reale a 10 anni dei bund tedeschi rimane vicino ai suoi recenti minimi. Rendimenti reali bassi costituiscono ancora una sfida per l’euro nei confronti della sterlina e del dollaro americano.

Commento a cura di Oliver Blackbourn – Janus Henderson Investors

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