Dall’Italia triplicate le ricerche di immobili in Grecia (+194%). In Germania il dato è negativo (-5%). Il mercato immobiliare ellenico è in fibrillazione.
Mentre i riflettori della politica e dell’economia mondiale sono tutti sulla Grecia, il mercato immobiliare ellenico è in fibrillazione: in attesa di capire le evoluzioni future, non solo per la Grecia ma per tutta l’Unione Europea, l’interesse per le case in Grecia è cresciuto enormemente e, dal giorno seguente alla proclamazione dell’ormai famoso referendum, se le ricerche immobiliari effettuate da utenti in Grecia sono calate in media del 38%; al contempo, quelle arrivate dall’estero sono aumentate mediamente del 60%.
A calcolarlo è Immobiliare.it che ha analizzato il traffico corrispondente agli immobili greci presenti sul sito e ha confrontato questi numeri con quelli del suo partner, il gruppo Spitogatos.gr – leader greco per gli annunci immobiliari online con oltre 600.000 annunci pubblicati da 2.000 agenzie, e oltre 2 milioni di visite (dati giugno 2015): il gruppo, con quattro siti distinti in sei lingue e consultato in tutto il mondo, ha potuto valutare come sia mutato l’interesse internazionale nei confronti delle case greche.
Nei 3-4 giorni seguenti alla proclamazione della consultazione popolare il traffico dall’estero è cresciuto del 130%, per poi assestarsi ad un incremento medio del 50%, rimasto costante nei giorni seguenti.
«L’aumento delle ricerche – spiega Carlo Giordano, Amministratore Delegato di Immobiliare.it – è fortemente connesso all’esposizione mediatica della Grecia, che occupa le prime pagine di tutti i giornali del mondo: dal clamore legato alla sua possibile uscita dall’Euro e dalle conseguenti ricadute sul costo del mattone è derivato il forte incremento delle consultazioni nei motori di ricerca da parte di utenti internazionali.»
Non tutte le nazioni hanno mostrato, tuttavia, lo stesso interesse nei confronti del mattone greco, che sta vivendo la sua seconda crisi immobiliare dopo quella successiva alle Olimpiadi del 2004 e che ha già visto una prima forte contrazione dei prezzi. A guardare con più attenzione alle opportunità del mercato immobiliare ellenico sono le nazioni più vicine o quelle storicamente legate alla Grecia: in primis la Russia, con un aumento del 244% nelle ricerche rispetto al periodo precedente alla proclamazione del referendum, l’Italia (+194%), la Francia (+156%) e la Turchia (+105%).
Seguono poi quei Paesi tradizionalmente territorio di emigrazione greca, come gli Stati Uniti (+114%), l’Australia (+105%) e il Canada (+96%). Si segnala, inoltre, l’aumento relativamente contenuto delle ricerche dal Regno Unito (+36%) e addirittura il calo registrato dalla Germania (-5%).
«Per quanto riguarda le domande provenienti dall’Italia – continua Giordano – occorre ricordare che da sempre la Grecia è una delle principali destinazioni per i cittadini che puntano ad acquistare una casa per le vacanze all’estero: il probabile ulteriore calo dei prezzi rende il mercato immobiliare greco più appetibile del solito.»
Di seguito uno schema riassuntivo delle variazioni del traffico sui siti del Gruppo (periodo di riferimento: 2-8 luglio vs. 11-17 giugno 2015):