Innovazione e dinamicità sono due aspetti di punta del Kenya che punta a una crescita sostenibile, grazie agli investimenti nell’energia green.
La crescita del Corno d’Africa passa dall’energia green. Lo sviluppo socio-economico del Kenya è considerato una storia di successo, nonostante il Paese sia inserito in un contesto geopolitico complesso. Negli ultimi anni, il settore energetico ha registrato performance più che positive. Se nel 2010 l’utilizzo dell’elettricità riguardava solo il 19% della popolazione, oggi ha raggiunto l’85%.
L’abbondanza di risorse naturali, l’ampia capacità di accesso all’elettricità e a una forte spinta verso le energie rinnovabili, fanno del Kenya uno dei paesi più dinamici e innovativi dell’Africa Orientale.
Nonostante l’insorgere del Coronavirus abbia rallentato la crescita economica del Paese, per il 2021 è prevista una ripartenza con dati superiori a quelli precedenti la crisi pandemica.
Grazie alla diversificazione economica in atto da anni, il Kenya è stato in grado di reggere l’impatto della recente crisi sanitaria. Il PIL dovrebbe tornare a correre a tassi superiori a quelli pre-crisi.
L’economia è, infatti, dinamica, aperta agli investimenti privati; dall’energia all’agricoltura, è ben diversificata. Un aspetto che la rende resiliente nel fronteggiare la sfida sanitaria.
Le sfide aperte restano tante, in particolare nel settore energetico. Il Kenya, infatti, presenta un’alta domanda di prodotti petroliferi utilizzati per il 70% nel settore dei trasporti.
Per questo, il governo è fortemente impegnato nella transizione energetica con iniziative di lungo respiro per la promozione di nuovi modelli di investimento con il supporto dei paesi OCSE.
Nella valutazione del suo contesto energetico ed economico, non è possibile prescindere dalle questioni relative alla componente etnica e alle sfide politiche. Questo Paese è un peso massimo dell’Africa sub-sahariana, con uno spiccatissimo ruolo regionale.
Ricco di risorse, con ampio accesso all’elettricità e una forte spinta verso le rinnovabili, il Kenya è tra i Paesi dell’Africa Orientale più dinamici e innovativi dal punto di vista energetico.
Tre i principali fattori che contribuiscono all’espansione sostenuta dell’economia, stando alla Banca Mondiale:
un contesto macroeconomico stabile;
la fiducia degli investitori;
la resilienza del settore dei servizi.
Tra i comparti tradizionalmente più forti, l’agricoltura, pesantemente colpita dalla crisi, che rappresenta oltre un terzo del PIL e assorbe il 54% dell’occupazione. Significativo il flusso di investimenti diretti esteri, il cui stock ammontava a 15,7 miliardi di dollari nel 2019.
La Cina è il maggior creditore del Kenya dopo la Banca Mondiale: nel 2018 i prestiti cinesi al Paese ammontavano a 9 miliardi di dollari.
Nel Doing Business Report del 2019, la Banca Mondiale posiziona il Kenya al 56° posto tra 190 Paesi in termini di contesto favorevole al business.