Il rally del greggio e le prospettive del gruppo Eni

La decisione dell’Opec di ridurre la produzione di greggio a 32,5-33 mln di barili al giorno ha favorito l’apprezzamento in Borsa del gruppo Eni.

gruppo eni rally greggio

L’accordo raggiunto lo scorso 28 settembre fra i Paesi Opec per ridurre la produzione di greggio ha riacceso i riflettori sul comparto. I principali produttori mondiali beneficiano delle nuove prospettive, e fra queste il gruppo Eni.

La notizia del taglio alla produzione ha contribuito al rally in atto sia nelle quotazioni del greggio che dei titoli delle società attive nel settore.

Nel dettaglio, la decisione dell’Opec consiste in una riduzione della di produzione a 32,5-33 milioni di barili al giorno.

Dalla data dell’accordo il greggio ha avviato un rally che ha portato i corsi del Brent e del Wti su livelli che non si vedevano dallo scorso luglio, sopra i 50 dollari al barile*.

grafico gruppo eni 2016 e 5 anni bloomberg

Anche i principali produttori mondiali beneficiano delle nuove prospettive, e fra queste l’italiana Eni ha guadagnato da inizio ottobre circa il 3,67%*.

Numerosi analisti hanno manifestato fiducia sulla solidità del gruppo Eni guidato da Claudio Descalzi: da Kepler Cheuvreux a Citigorup, passando per Equita, sono molti i broker e le banche d’affari che hanno reiterato o alzato l’acquisto sul titolo, esprimendo ottimismo sul riavvio della produzione nel giacimento di Goliat in Norvegia e sulle altre numerose attività in Kazakistan, Egitto, Mozambico e Algeria. In particolare, gli esperti apprezzano i progetti di energia rinnovabile che Eni porta avanti in Egitto e in Algeria, in collaborazione con Sonatrach” ha commentato Heiko Geiger, Head of Public Distribution Europe di Vontobel Investment Banking.

In tema di accordi, positiva anche l’intesa vincolante siglata con BP Poseidon Ltd per la vendita del gas naturale liquefatto.

Per Eni quindi si prospetta una fine di anno ricca dal punto di vista borsistico, sebbene alcuni analisti non nascondono i timori circa le criticità che potrebbero arrivare se i Paesi dell’Opec non daranno seguito alla dichiarazione d’intenti fatta lo scorso 28 settembre.

In tal senso attenzione al meeting del prossimo 30 ottobre nel summit di Vienna, quando i membri Opec dovranno negoziare le modalità di messa in atto dell’accordo.

*Fonte dati: Bloomberg

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