Corposo rimbalzo del prezzo del petrolio che nell’ultima settimana di contrattazioni recupera circa il 10%. Decisivo l’accordo tra l’Opec e la Russia.
Siamo sinceri, erano mesi che non vedevamo una settimana così positiva per il petrolio, che è volato del 10% in solo una settimana.
Il Petrolio ha chiuso la settimana in rialzo del 10% circa, guadagno incamerato soprattutto durante la giornata di giovedì e venerdì.
E’ un risultato che arriva dopo le dichiarazioni, accolte positivamente, del board della Federal Reserve, che ha affermato di non avere alcuna intenzione di alzare i tassi d’interesse nel breve periodo. La notizia ha ovviamente spinto il dollaro al ribasso e le quotazioni del petrolio e dei metalli al rialzo.
EUR/USD 1.1359 0.0080 0.71%
USD/JPY 120.2600 0.3500 0.29%
GBP/USD 1.5327 -0.0021 -0.13%
EUR/GBP 0.7414 0.0066 0.90%
EUR/JPY 136.5500 1.3050 0.96%
AUD/USD 0.7334 0.0081 1.12%
Petrolio 49.51 -0.10 -0.20%
Oro 1156.14 15.70 1.38%
Gas Naturale 2.52 0.04 1.41%
Argento 15.86 0.19 1.21%
Grano 510.50 -0.50 -0.10%
Caffè 131.25 2.20 1.70%
A dare un nuovo importante boost al mercato, come sottolineano gli analisti del portale comegiocareborsa, è stato l’accordo tra le nazioni dell’OPEC e la Russia, che hanno discusso sulla sovrapproduzione del mercato del petrolio e del nuovo calo nelle piattaforme petrolifere. I traders stanno attualmente attendendo il conteggio delle piattaforme di B. Hughes, che è stato comunicato ora e ve lo riportiamo prontamente.
I contratti durante il mese di Novembre hanno finalmente quasi raggiunto il livello dei 50 dollari nella giornata di oggi. Molti investitori credono che questo sia dovuto al fatto che ci sono molti dubbi circa la sovrapproduzione dell’oro nero. L’Iran, inoltre, continua a dare molta offerta al mercato, e la sua direzione verrà molto probabilmente decisa da B. Hughes.
A seguito del più grande declino delle piattaforme della scorsa settimana in 5 mesi, Baker Hughes segnala un piccolo calo di 9 piattaforme petrolifere durante questa settimana, scendendo quindi a 605 – il livello più basso dal luglio 2010. Il WTI è stato scambiato appena sotto i 50 dollari per poi balzare temporaneamente al di sopra e chiudere la settimana nuovamente al di sotto dei 50.
L’ondata positiva sui mercati dei metalli industriali – in particolare zinco e rame – ha contribuito ad abbattere il dollaro americano insieme ai commenti dovish da parte della Fed. Questo è stato favorevole per i futures di dicembre del Comex Gold, che è volato nel mercato fino ad oltre 20,00 soltanto in questa la settimana.
Tuttavia, questa settimana positiva non deve essere considerata un vero e proprio cambio di trend. Il vero scoglio fondamentale, secondo me non sono i 50, ma i 60 dollari al barile.