IA: è lecito l’entusiasmo degli investitori?

L’IA si diffonderà dappertutto l’anno prossimo. In questo momento il pioniere è Nvidia ma Intel è lì a ricordarci che questo vantaggio non dura in eterno.

IA intelligenza artificiale

Una società che affermi di avere attività commerciali legate all’intelligenza artificiale vede immediatamente le sue azioni schizzare verso l’alto.

Il lancio di ChatGPT ha colpito l’immaginazione degli investitori di tutto il mondo. Questi investitori, però, dovrebbero stare attenti.

Innanzitutto l’lA non è niente di nuovo, ci sono fondi specializzati e ETF che investono nel settore da molti anni. Per guadagnare con l’IA si deve non solo scegliere la società adatta ma pagare anche un prezzo equo.

Ma come si fa a calcolare questo prezzo? L’analisi parte dai costi, dalle prospettive di crescita e dalle tasse per verificare infine, e questo vale soprattutto per le società tecnologiche, in che misura i manager e i dipendenti sono pagati in azioni.

L’impatto di quest’ultimo dato può essere nascosto ma, in ultima analisi, è l’investitore che paga.

Tutti i calcoli dovranno essere effettuati sulla base di ipotesi e, a tal fine, potrebbe essere utile adottare una regola empirica.

Gli analisti tendono a valutare le azioni tecnologiche in base ai ricavi generati da una società. In questo senso, per quanto possa essere impetuosa la crescita del fatturato, un’azione che passa di mano a poco più di cinque volte i ricavi dovrebbe far suonare dei campanelli d’allarme.

La qualcosa mi porta a Nvidia. L’IA richiede un’enorme potenza di elaborazione, perché lo sforzo richiesto ai computer sarà molto più strenuo.

I chip di elaborazione dei grafici di Nvidia sembrano essere fra i migliori di quelli disponibili sul mercato per questa funzionalità. Le vendite sono esplose e ciò significa che il prezzo dell’azione di Nvidia ha preso quota, salendo del 200% da inizio anni.

Al momento della pubblicazione, Nvidia vale 1 trilione di dollari. Il management della società stima che i ricavi di quest’anno ammonteranno a poco meno di 40 miliardi di dollari.

Ciò significa che la società è valutata a 25x il fatturato. Un tale livello si giustifica solo se i ricavi continueranno a crescere a ritmi elevati, vale a dire, secondo i miei calcoli, dell’800% (purché i margini non siano compressi).

Nvidia progetta chip ma non li produce. Quel compito è affidato a società come TSMC -– Taiwan Semiconductor Manufacturing Company – il maggiore produttore mondiale di chip. TSMC (che abbiamo in portafoglio) è valutata a sei volte il fatturato.

Intel non è più l’innovatore che era quando quasi tutti i personal computer venivano immessi sul mercato con un’etichetta che indicava “Intel inside”. La società ora produce CPU, non i potenti chip che invece vende Nvidia.

La velocità conta, ma non sempre. Ci saranno ri-assestamenti di mercato e prevediamo un aumento delle vendite di CPU. Le azioni di Intel sono quotate ad appena 2,2 volte il fatturato e io ho colto l’occasione per comprane un po’.

Inoltre, non bisogna dimenticare Microsoft e Google (Alphabet). I genietti di queste due società si sono dati da fare nei laboratori con saldatrici e lenti d’ingrandimento per progettare chip. Il dipartimento della difesa USA sta già utilizzando i Processori Microelettronici Rapidi di Microsoft nel cloud della società, Azure. Google prevede di usare le sue “unità di elaborazione del tensore” nei suoi server cloud entro un paio d’anni.

L’IA però è molto più di una questione di chip. In ultima analisi, l’IA non fa altro che elaborare dati molto rapidamente. Prevedibilmente, le società che sono in possesso di dati troveranno nuovi modi per monetizzarli. I motori di ricerca di Microsoft (Bing) e di Google tengono vasti archivi di dati.

Sicuramente ci sarà modo di guadagnare anche facendo consulenze nell’ambito dell’IA. Accenture (un’altra partecipata) è la maggiore società mondiale di consulenza informatica.

L’IA forse non potrà fare la fortuna di tutte queste società ma non sembra irragionevole supporre che metterà vento in poppa al settore.

L’IA si diffonderà dappertutto l’anno prossimo. La tecnologia farà rapidi passi in avanti facendo emergere nuovi agenti di cambiamento. In questo momento il pioniere è Nvidia ma Intel è lì a ricordarci che questo vantaggio non dura in eterno. I chip di grafene di prossima generazione sono all’orizzonte e promettono una velocità pari a 10 volte quella dei chip di oggi. La crescita di Nvidia dimostra che c’è ancora molto spazio in questo mercato.

Gli investitori dovrebbero essere cauti con le azioni di società nel loro portafoglio che potrebbero essere minacciate dall’IA. A mio avviso, l’IA distruggerà e creerà aziende in pari misura ma questo è un discorso su cui ritorneremo in futuro.

Per ora è importante tenere ben presente che non è importante l’entusiasmo circa le prospettive dell’IA e dell’impatto della stessa sulle società nel portafoglio dell’investitore perché, nel lungo periodo, il prezzo di un’azione dipende dagli utili che la società realizza.

Le valutazioni possono non riflettere appieno il valore di una società per un po’ ma non per sempre. A un certo punto c’è la resa dei conti. Comprate bene!

Commento a cura di Simon Edelsten – Artemis Funds

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