Per il CEO di Goldman Sachs, David Solomon, i risultati del secondo trimestre 2022 sono solidi nonostante l’aumento della volatilità e dell’incertezza. Cedola in crescita del 25%.
Nel secondo trimestre del 2022, Goldman Sachs ha registrato un fatturato di 11,86 miliardi di dollari, in flessione del 23% rispetto al secondo trimestre 2021 e dell’8% rispetto al primo trimestre 2022.
L’utile di periodo è pari 2,93 miliardi di dollari, in diminuzione del 47% rispetto ai 5,47 miliardi di dollari dell’analogo periodo del 2021.
L’utile per azione è di 7,73 dollari, superiore al consensus che stimava un utile per azione di 6,58 dollari e un fatturato di 10,86 miliardi di dollari.
La cedola cresce del 25% a 2,5 dollari usd.
L’accantonamento per perdite su crediti è stato di 667 milioni di dollari per il secondo trimestre del 2022, rispetto a un beneficio netto di 92 milioni di dollari nel secondo trimestre del 2021 e agli accantonamenti netti di 561 milioni di dollari nel primo trimestre del 2022.
Gli accantonamenti per il secondo trimestre 2022 riflettono la crescita del portafoglio (soprattutto nelle carte di credito) e l’impatto di ampie preoccupazioni macroeconomiche, spiega la banca.
Per il CEO David Solomon, i risultati del secondo trimestre 2022 sono solidi nonostante l’aumento della volatilità e dell’incertezza.
In discesa a 2,14 miliardi di dollari, i ricavi netti dell’Investment Banking pari , il 41% in meno rispetto al secondo trimestre del 2021 e l’11% in meno rispetto al primo trimestre del 2022.
In ascesa invece i ricavi netti della divisione Global Markets che nel periodo si sono attestati a 6,47 miliardi di dollari, evidenziando un aumento del 32% rispetto al secondo trimestre del 2021.
Rispetto rispetto al primo trimestre del 2022 il dato è diminuito del 18%.
In crescita del 55% rispetto al secondo trimestre del 2021, i ricavi netti in FICC (reddito fisso, valute e materie prime), pari a 3,61 miliardi di dollari.