Via libera al piano 2016/2019 del nuovo gruppo bancario che deriverà dalla fusione Banco Popolare BPM. Previsto un dividend pay-out target del 40%.
Il nuovo gruppo bancario che nascerà dalla fusione Banco Popolare BPM disporrà sin da subito di una posizione di capitale solida, con un CET1 ratio fully phased pari a c. 12,3% nel 2015, che aumenterà fino a circa 12,9% nel 2019, con un obiettivo di dividend payout pari al 40%. circa.
La redditività sostenibile prevede un pre provision income di €2,2mld nel 2019 (CAGR ’15-‘19: +3,1%), un utile netto normalizzato di € 1,1mld nel 2019, un Cost Income ratio al 57,8% nel 2019, un RoTE pari al 9,0% nel 2019, un CET 1 Fully Phased ratio pari a 12,9% al 2019, comprensivo dell’aumento di capitale di un miliardo di euro del Banco Popolare.
Attesi inoltre un LCR e NFSR superiori al 100% nel 2019, un’incidenza dei crediti deteriorati nominali pari a 17,9%, una copertura delle sofferenze al 59% ed un costo del rischio di 63pb nel 2019, da conseguire attraverso una nuova unità dedicata alla gestione delle sofferenze e un chiaro piano di riduzione delle stesse.
La creazione di valore si baserà su circa €460mln di potenziali sinergie entro il 2019, di cui €320mln circa relative a sinergie di costo e €140mln circa relative a sinergie di ricavo, e su una politica di dividendi remunerativa con un dividend pay-out target del 40%.
Le ipotesi macroeconomiche che sottendono il piano 2016/2019 tengono conto di una crescita del PIL reale italiano dell’1% nel 2016, dell’1,1% nel 2017, dell’1,2% nel 2018 e dell’1% nel 2019, di un’inflazione in Italia pari a -0,1% nel 2016, 1,1% nel 2017, 1,4% nel 2018 e 2,0% nel 2019, di un incremento atteso del tasso Euribor medio a 3 mesi da -0,3% nel 2016 a +0,1% nel 2019, di una crescita dei crediti lordi a clientela dal 2% nel 2016 al 3,3% nel 2018 e a 3,1% nel 2019 e di un incremento della raccolta diretta da -2,4% nel 2016 a +0,7% nel 2019.