L’ultimo periodo è stato ricco di novità per UniCredit che oltre a un terzo trimestre migliore delle attese, ha annunciato la cessione della quota detenuta in Mediobanca.
UniCredit (UCG.MI) la scorsa settimana ha messo a segno un balzo notevole in Borsa. Il titolo da inizio anno segna un guadagno di oltre il 30%*, e da inizio mese di oltre il 12%*, sovraperformando sia l’FTSE MIB che l’indice bancario italiano.
L’ultimo periodo è stato ricco di novità per la banca guidata da Jean Pierre Mustier. UniCredit infatti oltre ad aver presentato agli investitori un terzo trimestre sopra le attese del mercato, ha annunciato anche la cessione della quota detenuta in Mediobanca.
Nel terzo trimestre del 2019 gli utili di UniCredit si sono attestati a 1,1 miliardi*, oltre le stime. Il CET1 ratio della banca a fine settembre si attestava al 12,6%*. Confermata la guidance sui ricavi a 18,7 miliardi*.
Il target dei costi rimane a 10,1 miliardi* e l’utile netto rettificato dovrebbe raggiungere i 4,7 miliardi*.
Riguardo la dismissione dell’l’intera quota in Mediobanca, l’Istituto di credito ha ceduto nel giorno della trimestrale, con la procedura di accelerated bookbuilding, 74,5 milioni di azioni ordinarie* detenute nella banca di Piazzetta Cuccia, corrispondenti a circa l’8,4% del capitale azionario esistente di Mediobanca, al prezzo di 10,53 euro per azione*.
Mustier ha dichiarato che i proventi derivanti dalla cessione della quota, pari a 750 milioni*, saranno utilizzati per supportare lo sviluppo delle attività dei clienti di UniCredit. A riguardo l’AD ha dichiarato: “Mediobanca è una società estremamente ben gestita ma per UniCredit era un asset non core e, in linea con la nostra strategia di dismissione di partecipazioni non strategiche, l’abbiamo ceduta”.
Di 31 analisti che seguono il titolo, 26 consigliano il buy e 5 l’hold. Il target price medio è 14,14 euro*, con un rendimento potenziale del 10,3%* rispetto alle quotazioni attuali. Interessante notare che UniCredit tratta a sconto rispetto ai peer sui P/E 2019 e 2020, rispettivamente a 7,3 e 7,4 volte*.
*Fonte dati: Bloomberg Finance L.P.
Commento a cura di Vontobel