FTSE MIB, la peggiore seduta dal giugno 2016

Non solo il listino FTSE MIB in difficoltà ma tutta l’Europa. Il settore bancario è tra i più colpiti, in forte affanno i titoli ciclici, tengono le utility.

DAX FTSE MIBGiornata da dimenticare per l’FTSE MIB che ieri ha archiviato la peggior seduta dal lontano giugno del 2016, quando in un sol colpo (per la Brexit) l’indice perse oltre il 12%*.

Non solo l’Italia in forti difficoltà ma tutta l’Europa. Anche il DAX infatti ha ceduto oltre il 4%*. La paura è che il contagio da Coronavirus possa sfuggire di mano andando a minare un’economia già di per sé debole, replicando uno scenario vicino a quello cinese di chiusura in forza delle attività industriali. Il virus infatti in Italia sta colpendo proprio le regioni economicamente più rilevanti. L’evoluzione del virus rischia di mettere ancora più in difficoltà l’economia italiana, già scesa dello 0,3%* t/t nel quarto trimestre 2019.

In particolare, ricordiamo che la Lombardia e il Veneto rappresentano il 30%* circa del PIL Italiano. Nella seduta di ieri, tutti i settori del FTSE MIB hanno segnato perdite ben oltre il 2%*.

Come sovente accade in questi casi di stress, tengono meglio le utility italiane che mediamente hanno ceduto il 4,5%*, sovraperformando l’indice.

Il comparto non ciclico, infatti, beneficia della maggiore visibilità degli utili. Il settore bancario è invece tra i più colpiti rappresentando il rischio Italia per eccellenza. Gli industriali sono in forte affanno, essendo titoli ciclici e quindi legati all’andamento dell’economia su cui ora il mercato comincia a temere impatti sugli utili aziendali, in caso di forte diffusione del virus. Anche se la situazione non è ancora pandemica, il mercato tende come sempre ad anticipare e comincia a scontare i rischi non calcolabili.

L’indice FTSE MIB ha aperto l’ultima settimana del mese di febbraio con un gap down di oltre il 3,5%*, arrivando a cedere quasi il 6%* e segnando minimi in area 23.300 punti*. Segnale importante in quanto il listino tricolore ha infranto in un sol colpo il primo livello statico chiave a 24.000 punti*, proseguendo al ribasso. Il prossimo supporto importante è collocato a 23.000 punti*. In caso di break i ribassisti potrebbero spingere l’indice tricolore fino al livello chiave nella fascia di prezzo compresa tra 22.500 e 22.200 punti*.

Qui infatti troviamo anche il ritracciamento di Fibonacci del 38,2%* di tutto l’up trend avviato a dicembre del 2018. Sarebbe un segnale molto negativo di cambio di sentiment sul listino italiano nel medio termine.

*Fonte dati: Bloomberg Finance L.P.

Commento a cura del team Vontobel

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