Il fondo Atlante potrebbe essere la strada migliore e anche la più rapida per risolvere la questione delle sofferenze bancarie e scongiurare il rischio di perdite fino a 83 miliardi di euro.
E’ auspicabile che il fondo Atlante, annunciato ieri e in via di formalizzazione, possa essere la strada migliore e soprattutto più rapida per risolvere la questione delle sofferenze delle banche che in assenza di una soluzione rischiano perdite fino a 83 miliardi di euro. E’ quando segnala il Centro studi di Unimpresa secondo cui a febbraio le sofferenze nette sono arrivate a quota 83 miliardi di euro in aumento di quasi 4 miliardi rispetto al 2015.
Secondo l’analisi dell’associazione, le sofferenze lorde a febbraio 2016 sono arrivate a 196,09 miliardi in salita di 8,8 miliardi rispetto ai 187,2 di febbraio 2015 (+4,72%). Le sofferenze nette, che ammontano al 42,36% del totale delle lorde, valgono ora 83,07 miliardi, in aumento di 3,7 miliardi (+4,47%) sui 12 mesi precedenti: a febbraio 2105 si erano attestate a 79,3 miliardi.
Rispetto al totale delle sofferenze lorde, la quota che fa capo alle aziende ammonta a 133,1 miliardi ed è diminuita di 5,4 miliardi (-4,12%) rispetto ai 138,9 miliardi di febbraio 2015, mentre le rate di finanziamenti non pagate dalle famiglie valgono 37,2 miliardi e sono salite di 2,3 miliardi (+6,66%) rispetto a 34,9 miliardi di un anno fa. Unimpresa.it