Da inizio 2000 si sono registrati crolli per i fondi pensione. Sono semmai i buoni fruttiferi postali che non hanno mai subito flessioni di prezzo, per giunta rendendo di più.
La Commissione di vigilanza sui fondi pensione (Covip) non demorde e, continuando a travalicare i suoi compiti, approfitta di ogni occasione per fare pubblicità alla previdenza integrativa. Così è andata in Parlamento a un’audizione bicamerale per presentare, alla sua maniera, i dati del 2014.
Appena resi noti pochi giorni fa, sono stati accolti dal solito coro di apprezzamenti tanto entusiastici quanto infondati. Il commento più frequente è stato: “I fondi pensione battono il TFR 7 a 1”. Un’affermazione duplicemente ingannevole.
Primo, è numericamente falsa. La relazione della Covip riporta un rendimento del 7,3% per i fondi negoziali, che significa 5,5 volte (e non 7 volte) tanto rispetto all’1,335% del TFR l’anno scorso.
Secondo, nel 2014 i titoli di Stato italiani, esclusi Bot o analogamente brevi, hanno stracciato la previdenza integrativa, con un 13% netto. E ancor di più i Btp a sette-dieci anni: 16,7% netto. Giacché i fondi pensione investono nei mercati finanziari e in maniera preponderante nel reddito fisso, bisognerà pur confrontarli con esso.
La Covip insiste per darla da bere ai deputati e senatori presenti all’audizione, ma soprattutto ai risparmiatori italiani. Gabella per buono il 59,5-60% dei fondi chiusi o aperti obbligazionari negli ultimi 15 anni, rispetto al 48% del TFR, furbescamente contrapposto alle “ripetute turbolenze dei mercati finanziari”. In realtà per i rendimenti complessivi non contano le turbolenze, bensì il trend del periodo. Invece la Covip finge d’ignorare che in quei tre lustri è continuato il crollo epocale dei tassi d’interesse, con forte beneficio per il reddito fisso.
Da inizio 2000 i titoli di Stato italiani sopra i dodici mesi hanno fruttato il 114% netto, quelli con durata sette-dieci anni il 143%. Ci vuole una faccia tosta per galvanizzarsi per un 60%. L’organo di vigilanza porti piuttosto alla luce i costi occulti e l’assenza di trasparenza, anziché raccontare che “il sistema dei fondi pensione ha dimostrato capacità di tenuta”. Ma che tenuta e tenuta! Da inizio 2000 si sono registrati crolli per i fondi pensione. Sono semmai i buoni fruttiferi postali che non hanno mai subito flessioni di prezzo, per giunta rendendo di più: il 70% netto!
Beppe Scienza www.beppescienza.it, www.ilrisparmiotradito.it