Gli asset dei maggiori fondi pensione diminuiscono per la prima volta dall’inizio della crisi finanziaria. Nonostante il calo la crescita cumulata del risparmio si attesta al 19% circa.
L’indagine annuale Pensions & Investments di Willis Towers Watson, ha evidenziato come il totale degli asset dei 300 più grandi fondi pensione a livello mondiale è diminuito di oltre il 3% nel 2015 (2014 +3%), raggiungendo un valore complessivo di 14.8 trilioni di Euro. Nonostante il calo, il primo dall’inizio della crisi finanziaria globale, la crescita cumulata del risparmio si attesta al 19% circa.
A livello regionale i Fondi del Nord America negli ultimi 5 anni hanno registrato il più alto tasso di crescita, circa il 6%, rispetto ai Fondi in Europa (4%) e in Asia (circa 1%); emerge inoltre che gli asset dei primi 300 fondi pensione rappresentano circa il 42% del patrimonio previdenziale globale.
Nel 2015 i fondi a prestazione definita (DB) sono scesi di quasi il 5%, mentre quelli a contribuzione definita sono calati di oltre il 2%.
“La volatilità dei patrimoni gestiti, in combinazione con passività sempre maggiori testimoniano quanto sia diventato difficile per i fondi pensione soddisfare le proprie mission. I grandi investitori possono trarre vantaggio da questa volatilità, complessa e ambigua, per migliorare i loro processi decisionali. È ormai chiaro che una buona governance sia il fattore determinante per produrre un vantaggio competitivo in contesti in continua evoluzione” ha commentato Alessandra Pasquoni, responsabile Willis Towers Watson in Italia per l’attività di investment consulting.
La ricerca mostra come gli Stati Uniti rimangano il paese con la quota maggiore di assets tra i fondi pensione (38%), seguiti da Giappone (12%), Paesi Bassi (6%), Norvegia (6%) e Regno Unito (5%). 27 nuovi fondi sono entrati nella classifica nel corso degli ultimi cinque anni e, su base netta, gli Stati Uniti contribuiscono con il maggior numero di fondi (10), seguiti dal Regno Unito, Corea del Sud, Australia, Francia, Perù, Vietnam e Italia.
Nello stesso periodo, il Messico ha avuto la più grande perdita netta di fondi dalla classifica (quattro fondi), seguita dalla Svizzera, Germania e Giappone (3). Gli Stati Uniti hanno il maggior numero di fondi nella ricerca (131), seguiti da U.K. (27), Canada (19), Australia (16), Giappone (15) e Paesi Bassi (12).
“Vi sono stati diversi cambiamenti nel ranking dei Fondi Pensione negli ultimi cinque anni; le migliori performance derivano da portafogli completamente diversificati che performano bene nei momenti di stress e aventi un focus sui rendimenti finali piuttosto che su quelli relativi. Un altro elemento di differenziazione dei fondi Leader è la loro capacità di innovare o essere pionieri: questo è un elemento importante in un contesto di bassa crescita persistente” ha concluso Pasquoni.
I fondi pensione sovrani continuano fortemente a dominare nella classifica, rappresentando il 28% delle attività e un totale di circa 4.6 trilioni di euro. I 115 del settore pubblico, nel 2015, hanno avuto un patrimonio di quasi 6,6 miliardi di euro e rappresentano il 39% del totale.