L’ FMI ha innalzato dello 0,1% le previsioni di crescita dell’economia italiana nel 2016 ma non ha escluso il rischio di una revisione al ribasso.
L’ FMI ha innalzato dello 0,1%, dall’1% all’1,1%, le previsioni di crescita dell’economia italiana nel 2016 non escludendo però il rischio di una revisione al ribasso dovuta alla volatilità dei mercati finanziari, al rischio Brexit, all’emergenza immigrazione ed al rallentamento dell’economia mondiale, fattori che potrebbero inficiare la già modesta fase di ripresa.
Il prodotto interno lordo italiano dovrebbe crescere secondo l’FMI di circa l’1,25% nel 2017-2018, mentre per il ritorno a livelli di produzione pre-crisi (2007) bisognerà aspettare metà del prossimo decennio.
Pur riconoscendo al governo di aver stilato un elenco sostanzioso di riforme, che vanno comunque ampliate e completate, i rappresentanti del FMI hanno sollecitato il programma di privatizzazioni al fine di far diminuire l’ingente debito pubblico.
Inoltre la flessibilità concessa all’Italia offre l’opportunità ed il margine per procedere con maggiore decisione alle riforme strutturali, anche nel settore fiscale.