I dati macro Usa favoriscono il recupero dei listini. Exploit rialzista per l’FTSE Mib che rivede i 21000 punti. Probabile estensione del QE europeo fino al 2018.
In attesa dell’intervento del governatore della Federal Reserve, Janet Yellen, l’attenzione dei mercati si è concentrata sulle risultanze della stima ADP di settembre, il dato che anticipa il Rapporto sull’occupazione negli Stati Uniti del mese di settembre. La creazione di 200 mila nuovi posti di lavoro nel settore privato rispetto alle 186 mila di agosto ha favorito gli acquisti sui listini, sostenuti anche dalla buona performance della borsa di Tokyo e delle piazze finanziarie asiatiche.
Inoltre il ritorno dello spettro deflazione nell’Eurozona, con l’indice dei prezzi al consumo scivolato a settembre a -0,1% a/a rispetto alla variazione nulla del consenso e al +0,1% di agosto, ha alimentato le aspettative di un rafforzamento del piano di Quantitative Easing in salsa europea ma soprattutto della sua estensione fino a metà 2018.
A Piazza Affari solo il titolo Tenaris ha chiuso gli scambi in territorio negativo a 10,73 euro (-1,29%).
Gli acquisti hanno premiato Exor (+5,21% a 38,98 euro), FCA (+4,78% a 11,61 euro), STM (+4,64% a 6,09 euro), S. Ferragamo (+4,29% a 23,83 euro), EGP (+4,06% a 1,691 euro), Luxottica (+3,94% a 62 euro), Bca Mps (+3,38% a 1,592 euro), Unicredit (+3,34% a 5,57 euro), Generali (+3,35% a 16,36 euro), Enel (+3,21% a 3,988 euro), Atlantia (+3,18% a 24,99 euro), Azimut (+3,12% a 19,18 euro), Intesa Sanpaolo (+2,94% a 3,156 euro).
Bene anche Campari, A2A, Terna, Yoox, Eni, Buzzi Unicem, Finmeccanica, Mediolanum, Mediaset, Moncler, Prysmian, Mediobanca, Bca Popolare Emilia Romagna, Unipolsai, Bco Popolare, Ubi Banca, Saipem, Tod’S e Pirelli & C. che hanno messo a segno rialzi fino al 3%.