Più che dimezzato l’utile consolidato del primo semestre 2022 per Exor. Aumenta il patrimonio netto consolidato.
Exor ha chiuso il primo semestre del 2022 con un utile consolidato di 265 milioni di euro. Il primo semestre del 2021 si era chiuso con un utile consolidato di 838 milioni di euro.
Il calo netto di 573 milioni di euro (-68,4%) è attribuibile principalmente alla quota del risultato di società controllate e collegate (1.022 milioni di euro), comprese le perdite non realizzate del portafoglio a reddito fisso di PartnerRe.
Il risultato del primo semestre 2021 includeva una perdita non ricorrente (507 milioni di euro) derivante dal deconsolidamento di FCA, a seguito della fusione con PSA.
Al 30 giugno 2022 il patrimonio netto consolidato attribuibile ai soci della controllante ammonta a 18.061 milioni di euro, con un incremento netto di 1.302 milioni di euro, rispetto ai 16.759 milioni di euro del 31 dicembre 2021.
Male anche il NAV della holding, che è calato a 25,5 miliardi dai 31 miliardi registrati a fine dicembre 2021.
Sul fronte della liquidità, la posizione finanziaria netta consolidata al 30 giugno 2022 di Exor è risultata negativa per 4.546 milioni di euro (in peggioramento di 622 milioni di euro (-15%) rispetto al dato di fine 2021, che era negativo per 3.924 milioni di euro) principalmente a causa di:
- pagamento dell’Exit Tax all’Agenzia delle Entrate (746 milioni di euro);
- investimenti (355 milioni di euro);
- dividendi distribuiti (100 milioni di euro);
- riacquisto di azioni proprie (100 milioni di euro), parzialmente compensati dai dividendi ricevuti dalle partecipazioni (794 milioni di euro).