Le indicazioni positive fornite dagli indicatori economici lasciano ben sperare per la prosecuzione della fase di recupero dell’economia dell’eurozona.
Negli ultimi mesi gli indicatori economici dell’eurozona hanno mostrato segnali positivi suggerendo un proseguimento della fase di recupero.
Nel corso del 2017 l’economia della zona euro è prevista crescere ad un ritmo simile a quello registrato alla fine del 2016 (+0,4% in T1, +0,5% in T2 e +0,4% in T3).
I principali fautori dell’espansione dovrebbero essere il consumo privato, favorito dall’aumento del reddito disponibile e dalle favorevoli condizioni del mercato del lavoro, e gli investimenti guidati dal miglioramento delle aspettative sulle prospettive dell’economia.
Anche gli investimenti in costruzioni sono previsti in accelerazione.
L’atteso miglioramento dell’economia internazionale potrebbe costituire un ulteriore impulso alla crescita.
Secondo Peter Praet, membro del board Bce, è prematuro parlare di una ulteriore riduzione del Qe, cioè del ritmo di acquisti mensili di bond nell’ambito del programma di quantitative easing.
Mario Draghi, Presidente della Bce, ritiene che l’attuale orientamento di politica monetaria resta appropriato e prima di apportare modifiche ai tassi di interesse, all’acquisto d titoli e alla guidance, bisognerà creare un clima di fiducia tale per far sì che l’inflazione raggiunga l’obiettivo prefissato nel medio termine, livello da mantenere anche in un contesto di politica monetaria meno accomodante.
Ricordiamo che ad aprile, la Bce ha ridotto da 80 a 60 miliardi di euro gli acquisti mensili di titoli di stato ribadendo che si aspetta di mantenere l’attuale livello almeno fino alle fine del 2017.