Esportazioni italiane: una situazione in chiaroscuro

Le esportazioni italiane si sono rivelate fondamentali per tenere a galla la nostra economia. Merito soprattutto delle regioni del Sud, la cui crescita dell’export ha segnato un confortevole +10,2%.

esportazioni italianeAnche durante gli anni di crisi, alcuni settori della nostra economia hanno resistito al calo dei mercati, registrando dati positivi e permettendo ad alcune delle nostre aziende di resistere all’ondata portata dal crollo finanziario. Nello specifico, il settore dell’export s’è dimostrato ancora una volta fondamentale per tenere a galla la nostra economia: autentico vanto dell’Italia, il segmento delle esportazioni ha tenuto botta alle spallate della crisi.

A sottolinearlo ci hanno pensato i dati raccolti dall’Istat, secondo cui l’export nel 2015 non solo non è diminuito, ma è addirittura cresciuto del +3,8%, con grande merito soprattutto delle regioni del Sud, la cui crescita delle esportazioni si è attestata su un confortevole +10,2%. Ed il 2016, in questo senso, non ha fatto che confermare il trend positivo dello scorso anno. Nel complesso, però, l’export italiano ha dovuto fare i conti con il crollo verticale delle isole con un -7,3%: un dato che ha di fatto ridimensionato questo successo. Anche nel mese di gennaio i dati non sono stati incoraggianti, a dimostrazione del fatto che l’export italiano vive un momento di chiaroscuro.

I mercati in cui l’export ha fatto registrare i migliori risultati

Prima le buone notizie: il nostro è ancora un Paese i cui prodotti sono fortemente voluti all’estero. Soprattutto se parliamo del settore viti-vinicolo, delle automobili e del marmo. Per quanto riguarda i vini, l’Italia è riuscita a piazzarsi al terzo posto dei paesi esportatori, con un giro d’affari di 89 milioni di euro nel 2015. Sulle auto, poi, bisognerebbe fare un discorso a parte: le vetture della FCA sono da anni leader del mercato nazionale ed internazionale. Sfruttando anche un cambio euro/dollaro favorevole (visita questa pagina per il tasso aggiornato) le esportazioni verso gli Stati Uniti sono aumentate, soprattutto in settori di eccellenza italiana, come quello del marmo: a questo si deve la fonte delle migliori fortune dell’export made in Italy. Stando dunque ai dati presentati dall’Istat, il nostro Paese avrebbe un potenziale di export davvero tutto da scoprire, e da sfruttare: purtroppo, a causa di alcuni problemi endemici, le buone notizie rischiano di lasciare l’amaro in bocca.

L’Italia esporta, ma non abbastanza

I dati molto positivi registrati dall’Istat rischiano di mettere in luce una contraddizione, piuttosto che una vittoria. Il motivo è che, nonostante gli ottimi risultati in periodo di crisi, l’Italia sta lentamente perdendo quote di mercato nei settori in cui è sempre stata leader nell’esportazione di prodotti, con una contrazione di circa il 10%. Colpa degli squilibri macro-economici che, se da un lato vedono brillare alcuni settori e regioni, dall’altro vedono le isole arrancare e perdere quote di export ad una velocità a dir poco preoccupante: non esistendo dunque un equilibrio, la disoccupazione e le difficoltà bancarie aumentano, causando di riflesso molti danni alla situazione generale dell’export italiano. In particolare bisogna analizzare la perdita di mercati importanti, come quello russo, che negli ultimi 12 mesi ha visto calare in modo consistente le esportazioni italiane.

In questo senso, però, va anche detto che molti paesi dell’Eurozona sono stati vittime di queste congiunture sfavorevoli.

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