Con pochi segnali di recessione imminente, pressioni inflazionistiche attenuate e una politica monetaria accomodante, l’espansione globale sembra destinata a continuare.
La macro-decelerazione che ha caratterizzato il 2018 e l’inizio del 2019 si è placata, per ora, e l’espansione globale dell’economia sta sostenendo azioni e credito.
Le banche centrali iniziano a dar seguito alla loro recente retorica accomodante, sostenendo ulteriormente gli asset orientati alla crescita e spingendo ancora verso l’alto le valutazioni delle obbligazioni.
L’incertezza geopolitica, in particolare la guerra commerciale USA-Cina, è una buona ragione per rimanere vigili e proteggersi da periodi di elevata tensione sul mercato.
In questo scenario sono individuabili tre fattori chiave di rischio per i portafogli multi-asset: le condizioni macroeconomiche, il sentiment del mercato e le valutazioni degli asset. C’è comunque da tenere in considerazione che alcuni dei principali rischi legati al rallentamento macroeconomico sono diminuiti.
Le condizioni si sono stabilizzate negli ultimi mesi e le banche centrali hanno chiarito di essere pronte a intervenire, se necessario, con tutti gli strumenti a loro disposizione.
Tuttavia, l’incertezza geopolitica, soprattutto per quanto riguarda le relazioni commerciali USA-Cina, funge da promemoria per gli investitori, i quali dovrebbero rimanere vigili e non lasciarsi cullare dall’autocompiacimento, alla luce del recente rally di mercato.
In effetti, da una prospettiva di valutazione cross-asset, le opportunità sono poche e le coperture tradizionali come le obbligazioni sovrane sono molto costose.
Tuttavia, con pochi segnali di recessione imminente, pressioni inflazionistiche attenuate e una politica monetaria accomodante, l’espansione globale sembra destinata a continuare, a vantaggio degli asset rischiosi.
Commento a cura di Unigestion