Eni: balza l’utile netto trimestrale, soddisfatto Descalzi

Si conclude con un balzo dell’utile netto il primo trimestre del 2017 per Eni. Soddisfatto Claudio Descalzi, ad del gruppo.

eni descalzi

Eni ha chiuso il primo trimestre del 2017 con un utile netto adjusted di 744 milioni di euro rispetto ai 2 milioni dello stesso periodo del 2016, ai massimi da due anni. I ricavi sono saliti del 35% a 18,04 miliardi di euro mentre il risultato operativo adjusted è balzato del 215% a 1,83 miliardi di euro.

L’indebitamento finanziario netto si è attestato a 14,93 miliardi, in linea rispetto alla fine del 2016. La generazione di cassa operativa è aumentata del 41% a 1,93 miliardi e a 2,60 miliardi prima della variazione del capitale di esercizio ed escludendo l’utile/perdita di magazzino (+76%). Gli investimenti tecnici sono stati pari a 2,83 miliardi.

Nei primi tre mesi del 2017 Eni ha definito dismissioni per circa 2,9 miliardi, pari al 60% del target minimo di cessioni previste dal piano 2017-2020.

Il miglioramento dei risultati economico finanziari nel primo trimestre di quest’anno è stato netto. L’utile adjusted di circa €750 milioni era di circa €460 milioni (+60%) nel quarto trimestre dello scorso anno, quando i prezzi erano già risaliti a valori vicini agli attuali, ed era zero nel primo trimestre 2016, caratterizzato da uno scenario prezzi depresso. Inoltre il contributo di cassa del periodo di €2,6 miliardi è il più elevato degli ultimi 7 trimestri.

Questi risultati sono frutto dei continui progressi industriali conseguiti in tutti i business, in linea con gli obiettivi dichiarati per il 2017 che restano tutti confermati” ha commentato Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni.

Nell’upstream la conclusione oramai prossima dei lavori per l’avvio dei campi di Jangkrik in Indonesia ed OCTP in Ghana ed i progressi per l’avvio entro l’anno del campo di Zohr in Egitto mi rendono confidente sul conseguimento del target di produzione per l’anno in corso. I risultati industriali saranno inoltre accompagnati dalle cessioni già firmate, con particolare riferimento agli assets esplorativi in Egitto ed in Mozambico, il cui completamento atteso entro l’anno contribuirà a rafforzare ulteriormente la struttura patrimoniale senza intaccare le nostre prospettive di crescita.

La generazione di cassa organica e gli incassi da dismissioni ci consentiranno nel 2017 di finanziare integralmente gli investimenti e i dividendi ad un livello di prezzo Brent ben al di sotto di quello attuale” ha concluso Descalzi.

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