Enel ha presentato il piano industriale 2018-2020. Forte impulso su digitalizzazione e clienti per offrire agli azionisti del gruppo una remunerazione attraente.
Il piano industriale 2018-2020 di Enel prevede investimenti per l‘80% in Italia, nella penisola iberica e nel Nord e Centro America, mentre tagli agli investimenti ci saranno in Sud America.
Il gruppo guidato da Francesco Starace punta a incrementare l‘investimento per modernizzare la propria rete nei mercati maturi, inclusi gli Usa, per prepararsi a un‘era in cui le applicazioni domestiche saranno connesse a internet e a tecnologie basate su energia pulita.
In questa fase di grande cambiamento che sta interessando il settore dell’energia, la digitalizzazione sta trasformando Enel in un operatore sempre più efficiente.
Inoltre l’evoluzione dei mercati energetici offre nuove opportunità per promuovere l’offerta al cliente attraverso nuovi servizi.
La combinazione di questi due fattori consentirà al Gruppo di offrire agli azionisti una remunerazione attraente e creare valore sostenibile nel lungo termine per tutti gli stakeholder.
Buona parte dei 17 miliardi di euro che Enel prevede di utilizzare nei prossimi due anni nei mercati in cui già opera, andranno alle reti e all‘energia rinnovabile.
“Possiamo estrarre valore dai trend dell’urbanizzazione, dell’elettrificazione della domanda e della profonda decarbonizzazione che ne consegue, per cogliere le opportunità che derivano dal radicale cambiamento che scuote l’intero settore energetico”, ha dichiarato l‘AD Francesco Starace.
Enel pagherà un dividendo per azione minimo di 0,28 euro rispetto ai 0,21 euro di quest‘anno, con un aumento del 33% rispetto al target minimo relativo al 2017 presentato lo scorso anno.
Per quanto riguarda le dismissioni, Enel prevede di vendere entro il 2020 asset per 3,2 miliardi di euro, principalmente nella generazione da fonte termoelettrica.