Le misure restrittive poste in essere nelle economie avanzate per contrastare il Covid dovrebbero essere allentate verso l’estate per offrire adeguati margini di manovra per una ripresa sostenuta dell’economia globale.
Dopo più di un anno dal primo lockdown generalizzato, si comincia finalmente a intravedere la luce in fondo al tunnel grazie alle campagne vaccinali che iniziano ad accelerare. Nelle economie avanzate, l’ampia disponibilità di vaccini combinata all’eccesso di risparmio delle famiglie offre l’opportunità di una ripresa economica solida.
La buona notizia è che la ripresa nelle economie avanzate accelera. Abbiamo rivisto al rialzo le nostre stime sulla crescita perché la ripresa dell’attività economica si è verificata prima di quanto avessimo previsto e l’ammontare totale degli stimoli fiscali varati a livello mondiale ha superato le nostre aspettative.
Ci aspettiamo che le misure restrittive attuate nelle economie avanzate per contrastare il Covid vengano sostanzialmente allentate verso l’estate, offrendo adeguati margini di manovra per una ripresa sostenuta dell’economia globale, favorita anche dall’eccesso di risparmio delle famiglie e dalla domanda repressa.
La ripresa mondiale sarà trainata dagli Stati Uniti mentre l’Eurozona sarà decisamente in ritardo
Sulla base di queste premesse, gli Stati Uniti sembrano posizionati correttamente per ritrovare i livelli di attività economica pre-crisi prima del secondo semestre 2021. Potrebbero quindi essere il principale motore della ripresa economica mondiale.
Il Giappone ritroverà i livelli pre-pandemici nel secondo semestre 2021, mentre l’Eurozona e il Regno Unito dovranno probabilmente aspettare il secondo trimestre 2022 per recuperare il ritmo di crescita che registravano prima dello scoppio della pandemia.
Tra il Regno Unito e l’Eurozona ci aspettiamo che sia il primo a beneficiare di una ripresa più sostenuta nei prossimi mesi poiché la campagna di vaccinazione procede più speditamente.
Per ora non si intravede una ripresa inclusiva e verde
Anche se l’outlook economico globale nel breve termine sembra essere promettente, la mancanza di prospettiva di una ripresa di lungo termine finora ha determinato politiche di rilancio volte semplicemente a cercare di ristabilire i parametri della vecchia economia.
Le misure orientate a stimolare una ripresa più green e inclusiva finora non si sono quasi viste. I prossimi mesi saranno cruciali per determinare la traiettoria della ripresa imminente.
Per realizzare una dinamica di ripresa sostenibile, inclusiva e attenta alle problematiche legate al cambiamento climatico, i governi dovrebbero privilegiare politiche mirate a ridurre urgentemente i livelli di CO2 e a realizzare gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU (SDG) anziché concentrarsi su metriche sorpassate come la crescita del PIL.
Manteniamo un posizionamento prudente
Coerentemente con il nostro approccio basato sui fondamentali, manteniamo una asset allocation prudente rimanendo sottopesati sulle azioni e confermiamo un posizionamento neutro sulle obbligazioni.
Riteniamo che le valutazioni attuali non riflettano adeguatamente i fondamentali sottostanti e presumiamo che le banche centrali non potranno gonfiare il valore degli asset finanziari all’infinito.
Privilegiamo i titoli di qualità elevata poiché gli effetti negativi del crollo dell’attività economica dovrebbero concretizzarsi appena verranno revocate le misure di sostegno varate per fronteggiare l’emergenza.
Outlook del secondo trimestre sui mercati emergenti: pronti a riparare la nave nel mezzo della tempesta Covid
Sullo sfondo di una maggiore mobilità e delle ricadute positive provenienti in particolare dagli Stati Uniti e dalla Cina, prevediamo un miglioramento del momentum nei mercati emergenti per i trimestri a venire. Il primo trimestre 2021 mostra già i primi segnali della ripresa, anche se nei mercati emergenti le divergenze restano significative.
Le differenze tra le politiche di sostegno alle popolazioni sono considerevoli, con un’indesiderata battuta d’arresto nel contrasto alla povertà e nelle politiche di sicurezza alimentare, soprattutto nei paesi a basso reddito.
Altre differenze riguardano le azioni di contrasto al virus e la disponibilità dei vaccini. Le vaccinazioni sono iniziate in quasi tutti i paesi emergenti, ma il ritmo delle campagne varia considerevolmente da un paese all’altro, senza contare inoltre che le vaccinazioni vanno decisamente più a rilento nei paesi a basso reddito.
Negli ultimi mesi è emerso con evidenza che nella corsa ad accaparrarsi i vaccini, i paesi più poveri sono spesso anche i più svantaggiati.
Pertanto, relativamente ai mercati emergenti, il problema più urgente è riuscire a mantenere le misure di stimolo finché il virus non sarà sotto controllo.
I costi per i governi non fanno che aumentare e le sperequazioni crescono. Per questo motivo sono necessari più contributi per ricominciare a costruire un’economia più sostenibile.
Partecipare agli investimenti a impatto sociale, che orientano l’allocazione dei capitali verso le attività produttive, come la costruzione di strutture, lo sviluppo del capitale umano e delle tecnologie digitali attraverso la condivisione delle informazioni e delle conoscenze, e i finanziamenti possono contribuire ad accelerare il ritmo della ripresa.
Commento a cura di Triodos Investment Management