Prosegue la serie di dati deludenti per l’economia USA con i mercati azionari globali sempre più caratterizzati da un trend ribassista.
Come emerge dai dati sull’inflazione della settimana scorsa del Consumer Price Index, al 9,1% da inizio anno, continua la serie di dati deludenti per l’economia USA.
Contemporaneamente, continua la tempesta sui mercati azionari globali, sempre più caratterizzati da un trend di mercato ribassista, dove forti pressioni inflazionistiche sui consumi e bassa crescita economica avvicinano la possibilità di una recessione.
Crescita economica e inflazione si confermano le principali variabili di questo difficile quadro macroeconomico dove rimangono elevate l’incertezza e sempre più complessa la possibilità di una facile interpretazione.
Come comprovato dai risultati del CPI, appaiono sempre più improbabili le previsioni degli analisti di mercato che vedono una crescita per la seconda metà del 2022 e il primo trimestre del 2023; ci attendiamo invece un periodo di crescita mediocre e di revisioni delle attuali valutazioni dei titoli.
In linea con i dati osservati in precedenti simili fasi di mercato e con i dati riportati dai bilanci societari molto deludenti rilasciati per il trimestre, anche in mancanza di una recessione, gli utili e i multipli azionari dovrebbero vedere nella prossima fase del ciclo di mercato una contrazione del 15% con l’indice dello Standard & Poor che in simili condizioni potrebbe arrivare in area 3150.
Commento a cura di Marco Oprandi – Cirdan Capital