Per l’Eurozona la Bce si aspetta la continuazione di una crescita economica robusta. Confermato il piano di uscita dagli acquisti netti di titoli (QE).
Nonostante l’indebolimento nella prima metà del 2018 segnalato dagli indicatori economici, la Bce si aspetta la prosecuzione nel secondo e nel terzo trimestre dell’anno di una crescita economica dell’eurozona robusta.
Nel primo trimestre del 2018 il Pil in termini reali è risultato in aumento dello 0,4% rispetto agli ultimi tre mesi del 2017, grazie al contributo positivo della domanda interna e della variazione delle scorte.
L’interscambio commerciale netto ha invece leggermente frenato la dinamica del Pil.
La Banca centrale ha confermato il piano di uscita dagli acquisti netti di titoli (Quantitative Easing) a partire da gennaio 2019, dopo che questi caleranno a 15 miliardi al mese dai 30 attuali essendo ancora necessario un ampio grado di accomodamento monetario per accompagnare la ripresa in corso dell’inflazione, tenuto anche conto che i dazi hanno ridotto il contributo degli scambi commerciali.
Per quanto riguarda i consumi, in Italia e in Spagna non hanno ancora evidenziato una completa ripresa mentre in Germania e Francia sono di circa il 10% più alti rispetto al periodo pre-crisi.
Sempre in Italia e Spagna i redditi reali da lavoro dipendente rimangono significativamente inferiori rispetto a prima della crisi a causa della moderazione salariale indotta dalla crisi stessa e della disoccupazione rimasta su livelli elevati.