Dopo il tonfo delle borse asiatiche Piazza Affari riduce le perdite ma restano forti i timori per un rallentamento globale dell’economia.
Archiviata, per ora, la questione greca, con il via libera al nuovo piano di aiuti da €86 miliardi da parte del Bundestag e dell’Esm, il fondo che garantirà il prestito alla Grecia nei prossimi tre anni, l’attenzione degli operatori si è spostata sui mercati asiatici, fortemente penalizzati in questi giorni dal rallentamento dell’economia cinese che potrebbe seriamente minacciare la tenuta dell’economia globale.
A scatenare l’ondata di vendite sulle borse asiatiche è stato soprattutto l’indice Pmi che misura la fiducia delle imprese cinese, sceso ad agosto a 47,10 punti dai 47,8 di luglio, il livello più basso da sei anni a questa parte, restando al di sotto di quota 50, la linea spartiacque tra la fase di espansione e contrazione dell’economia.
I timori per una recessione globale e l’incertezza mostrata dalla Fed in materia di tassi di interesse hanno affossato anche Wall Street che ieri ha archiviato la peggiore seduta del 2015 con gli indici Dow Jones ed S&P 500 che hanno ceduto più di due punti percentuali.
A piazza Affari, dopo un avvio all’insegna delle vendite, l’FTSE Mib ha progressivamente ridotto le perdite in scia alla pubblicazione delle risultanze del dato macro relativo al PMI manifatturiero composito della zona euro che ad agosto è salito a 54,1 punti da 53,9, ed al PMI servizi, passato a 54,3 punti da 54.