Si affievolisce la spinta rialzista sull’FTSE Mib (+0,18%) dopo le dichiarazioni del governatore della Bce, Mario Draghi e le risultanze dei dati macro in agenda oggi.
Sul fronte macro la lettura preliminare dell’indice Pmi composito dell’area euro di settembre ha evidenziato un calo a 53,9 punti dai 55 di agosto (54,1 il consenso). Negativo anche l’indice Pmi composito tedesco sceso a 54,3 punti, dai 55 di agosto, come quello manifatturiero di settembre, che nella lettura preliminare si è attestato a 52,5 punti dai 53,3 di agosto (52,8 punti il consenso).
In rialzo invece l’indice Pmi composito della Francia, a 51,4 punti dai 50,2 di agosto, come quello manifatturiero, salito a 50,4 punti dai 48,3 di agosto (49 punti il consenso).
I dati macro Usa hanno penalizzato l’andamento dei listini e gettato incertezza sullo stato di salute dell’attività manifatturiera. La stima preliminare dell’indice Pmi manifatturiero si è attestata a settembre a 53 punti, in linea con il dato finale di agosto.
a Piazza Affari hanno prevalso le vendite soprattutto sui bancari. Male Mps (-8,57% a 1,482 euro), Banco Popolare (-2,33% a 13,39 euro), UBI Banca (-1,21% a 6,52 euro), Unicredit (-1,17% a 5,50 euro), Mediobanca (-1,16% a 8,52 euro).
Chiusura positiva per FCA (+2,85% a 12,27 euro, S. Ferragamo (+1,52% a 23,34 euro), Enel (+1,47% a 3,87 euro), Atlantia (+1,40% a 24,56 euro).