La crisi italiana: PIL anemico nel II trimestre 2016

Variazione nulla per il PIL italiano nel secondo trimestre 2016. La variazione acquisita per l’anno in corso è pari a +0,7%.

crisi economia italiana PIL nulloNel secondo trimestre del 2016 il PIL italiano è rimasto invariato rispetto al trimestre precedente. Confrontato con il secondo trimestre del 2015 è aumentato dello 0,8%.

La stima preliminare diffusa il 12 agosto 2016 scorso aveva misurato la stessa variazione congiunturale e una variazione tendenziale dello 0,7%.

Perl’Istat la variazione acquisita per il 2016 è pari a +0,7%.

Per ciò che riguarda la domanda interna, i consumi nazionali sono stazionari in termini congiunturali, sintesi di un aumento dello 0,1% dei consumi delle famiglie e di un calo dello 0,3% della spesa della PA, mentre gli investimenti fissi lordi hanno registrato una flessione dello 0,3%. Le importazioni sono aumentate dell’1,5% e le esportazioni dell’1,9%.

La domanda nazionale al netto delle scorte ha sottratto 0,1 punti percentuali alla variazione del PIL: si registrano contributi nulli per i consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private (ISP) e per gli investimenti fissi lordi e un contributo negativo (-0,1 punti percentuali) per la spesa della Pubblica Amministrazione (PA).

La variazione delle scorte ha contribuito negativamente per 0,1 punti percentuali, mentre l’apporto della domanda estera netta è stato positivo per 0,2 punti percentuali.

Il valore aggiunto registra incrementi congiunturali nell’agricoltura (0,5%) e nei servizi (0,2%) mentre diminuisce (-0,6%) nell’industria. All’interno dei servizi si rilevano settori in flessione e settori in espansione: incrementi significativi riguardano le attività professionali e di supporto (0,5%) e quelle del comparto del commercio, trasporto e alloggio (0,4%); all’opposto, il calo più marcato riguarda le attività finanziarie e assicurative (-0,6%).

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