Per il Centro Studi Confindustria il Pil italiano crescerà dell’1,5% quest’anno e dell’1,3% nel 2018. Le stime di tre mesi fa indicavano rispettivamente +1,3% e +1,1%.
Molto favorevole si presenta lo scenario economico alla ripresa autunnale. Secondo i dati del Rapporto Scenari Economici del Centro Studi Confindustria la crescita globale si consolida: nel secondo trimestre di quest’anno ha toccato il ritmo più alto dal 2010.
Riviste al rialzo le stime del Pil italiano: +1,5% nel 2017 e +1,3% nel 2018, rispetto al +1,3% e al +1,1% indicati solo tre mesi fa. A fine 2018 il Pil recupererà il terreno perduto con la seconda recessione (2011-13), ma sarà ancora del 4,7% inferiore al massimo toccato nel 2008.
Volano le esportazioni e il made in Italy continua a guadagnare quote di mercato; gli investimenti mostrano un vivace dinamismo. Il recupero dell’economia italiana è caratterizzato, inoltre, da una considerevole creazione di posti di lavoro.
Nel 2017 e nel 2018 l’occupazione sale dell’1,1% e dell’1,0%, a fine 2018 gli occupati supereranno di 160mila unità il picco toccato nel 2008. Anche se le persone cui manca il lavoro, in tutto o in parte, sono ancora 7,7 milioni e la bassa occupazione giovanile resta il vero tallone d’Achille.
In questo quadro non mancano i rischi al ribasso che il Csc individua in 6 condizioni:
l’uscita dalle misure di emergenza della BCE;
il rilassarsi dell’azione riformista del Governo italiano;
il ritorno di simultanee politiche di bilancio restrittive in Europa;
le turbolenze dei tassi di cambio;
il crollo del prezzo del petrolio e il rallentamento marcato della Cina.