Brexit: raggiunta intesa tra Regno Unito e Ue

Accordo in extremis con l’Unione Europea, ma il Regno Unito non è ancora fuori dalla “palude” Brexit.

Brexit Ue Regno UnitoSebbene il Primo Ministro Boris Johnson sia riuscito a concludere un accordo di divorzio all’ultimo minuto con l’Unione europea, il Regno Unito non è ancora fuori dalla “palude” Brexit, in quanto non è ancora sicuro che sabato il Parlamento britannico approverà l’intesa, nel corso della seduta speciale della Camera dei Comuni.

Ottenere l’approvazione dell’accordo sarebbe positivo per l’economia britannica, poiché porterebbe chiarezza sulle future relazioni commerciali tra il Regno Unito e il suo maggior partner commerciale. L’accordo sosterrebbe anche la sterlina britannica e l’azionario, in particolare i titoli orientati al mercato interno.

Il tasso di interesse aumenterebbe, il che sarebbe negativo per le obbligazioni. L’azionario e la sterlina hanno già reagito positivamente negli ultimi giorni, in quanto l’intensificarsi delle trattative tra l’Ue, il Regno Unito e la Repubblica d’Irlanda ha aumentato le aspettative sulla probabilità di un accordo. L’approvazione dell’intesa sabato darebbe un’ulteriore spinta alla valuta e alle azioni britanniche.

I parlamentari pro-Brexit (c.d. “Brexiteers”) hanno sempre insistito sulla “completa e piena” integrità del Regno Unito, includendo l’Irlanda del Nord. Sicuramente apprezzeranno il fatto che il Primo Ministro britannico è stato in grado di convincere l’Unione europea ad abbandonare il backstop irlandese, progettato per evitare una frontiera fisica (c.d. “hard border”) tra la Repubblica d’Irlanda e l’Irlanda del Nord, ma che avrebbe anche vincolato quest’ultima al rispetto di alcune norme comunitarie.

Ma l’abbandono del backstop potrebbe non essere sufficiente per i Brexiteers: il futuro dell’Irlanda del Nord rimane infatti una questione spinosa.

La maggior parte dei deputati dell’opposizione respingerà l’accordo perché non vuole la Brexit sotto nessuna forma. Il DUP, che sostiene la maggioranza in Parlamento, ha dichiarato che non accetterà l’intesa, anche se potrebbe ancora cambiare idea nelle prossime 48 ore per timore che una hard Brexit rappresenti l’unica alternativa.

Boris Johnson dovrà trovare 320 parlamentari per far approvare l’accordo, soprattutto tra i Tories. Anche i parlamentari pro-Brexit dell’opposizione, almeno quelli con lo stomaco necessario per far fronte all’ira dei loro leader, potrebbero schierarsi con il Primo Ministro. Ma diversi osservatori dubitano che Johnson sia in grado di ottenere il loro sostegno.

Se l’accordo non passerà questo sabato, riteniamo che il risultato più probabile sia una nuova proroga del termine della Brexit per altri tre mesi, fino alla fine di gennaio, dato che il Parlamento britannico ha bloccato una hard Brexit il 31 ottobre.

Cosa che darebbe più tempo a Boris Johnson per ottenere una maggioranza parlamentare sull’intesa che ha appena concluso.

Commento a cura di Stéphane Dutu – Equity team Unigestion

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