L’aumento a sorpresa dell’inflazione core a gennaio animerà il dibattito all’interno del Consiglio BCE sui tassi.
A sorpresa, l’inflazione dell’eurozona è calata meno del previsto a gennaio all’1,3% a/a da un precedente 1,4% a/a. Il consenso Reuters era per un calo all’1,0% a/a. Sul mese, i prezzi sono diminuiti di 0,9% m/m, per effetto di una stagionalità negativa dai prezzi interni (-1,3% m/m), in parte compensata da un’accelerazione dei prezzi energetici +1,6% m/m. Quel che più conta è l’aumento dell’inflazione al netto di energia e alimentari freschi (misura preferita dalla BCE) all’1,2% a/a, da un precedente 1,1% a/a, dopo tre mesi di fermo.
La dinamica core rimane in ogni caso ancora al di sotto del livello medio dei mesi estivi (1,3% a/a).
In Germania l’inflazione core potrebbe essere diminuita, dal momento che i prezzi dei servizi ricreativi sono calati nei maggiori Laenders.
I dati per paese indicano che la sorpresa è principalmente spiegata dalla Francia, dove l’inflazione armonizzata è aumentata di 0,3 punti all’1,5% a/a contro le aspettative di calo all’1,1% a/a.
Altresì l’inflazione ha sorpreso al ribasso in Germania, (portandosi all’1,4% a/a) e in Spagna (0,7% a/a da 1,2% a/a).
Il punto di entrata più forte nell’anno lascia l’inflazione media per il 2018 all’1,7% da una precedente stima dell’1,5%. Ancora più importante, l’aumento dell’inflazione core a inizio anno lascia la media per il 2018 all’1,4% dall’1,3% precedente.
Potremmo vedere l’inflazione core muovere verso l’1,5% già entro la primavera, a meno che l’aumento di gennaio non venga riassorbito.
Riteniamo che l’aumento dell’inflazione core a gennaio sia ancora troppo preliminare per definirlo un “segnale convincente” di pressioni al rialzo sui prezzi interni.
Come Draghi ha ripetuto all’ultima conferenza stampa, la BCE vuole vedere “un aumento dell’inflazione (core) duraturo, diffuso a tutta l’area e in grado di autosostenersi“.
L’incertezza sul sentiero inflazione core permane dal momento che la risposta dei prezzi interni alla chiusura dell’output gap potrebbe confermarsi più lenta che in passato.
Ciò detto la sorpresa al rialzo dell’inflazione core di questo mese animerà il dibattito all’interno del Consiglio BCE.
Prevediamo che lo staff BCE riveda le stime d’inflazione al rialzo a marzo, aprendo la strada a una revisione delle linee guida sugli acquisti ad aprile. Il focus si sposta sempre più sulla guidance sui tassi.
Commento a cura di di Anna Maria Grimaldi – Direzione studi e ricerche Intesa Sanpaolo