Con l’inflazione che si avvicina al target del 2% indicato dalla Bce, la fine del QE potrebbe essere più vicina.
Il Consiglio della Bce, in agenda giovedì 14 giugno, sarà chiamato ad una valutazione sulla progressiva riduzione del programma di acquisto di titoli di stato da parte della banca centrale europea in vista della decisione da adottare a luglio sui tempi della conclusione del QE (quantitative easing).
Questo perchè gli indicatori evidenziano che la convergenza dell’inflazione verso l’obiettivo del 2% sta progressivamente migliorando.
Per la Germania che preme per un cambio di strategia della Bce, la fine del quantitative easing rappresenterebbe un primo passo verso la normalizzazione della politica monetaria.
Peter Praet, capo economista e membro del board direttivo della Bce, ha spiegato che la Bce valuterà se i progressi finora sono stati sufficienti a giustificare una graduale uscita dal QE considerato che la crescita economica sta spingendo al rialzo i salari favorendo quindi l’avvicinamento del target di inflazione del 2%.
Jens Weidmann, economista tedesco e presidente della Bundesbank, in un video messaggio durante una conferenza a Berlino ha detto che da un po’ di tempo gli operatori di mercato si aspettano che gli acquisti di asset termineranno prima che il 2018 sia concluso e che sarà compito della Bce comunicare tale processo in maniera adeguata, senza causare tensioni sui mercati.