Banco Bpm: piano industriale al 2024

Utile netto di 472 milioni nei primi nove mesi del 2021 per Banco Bpm. Approvato il piano industriale al 2024.

banco bpmBanco Bpm ha approvato il piano industriale al 2024 che prevede un utile di circa 740 milioni di euro nel 2023 e di oltre 1 miliardo nel 2024. Per gli azionisti è prevista una percentuale dell’utile destinata a dividendo nell’arco di piano pari al 40%.

L’obiettivo del piano è di generare valore in un nuovo contesto orientato alla crescita, in un mix fatto di generazione di ricavi, controllo dei costi e contenuto profilo di rischio.

In considerazione di una crescita del pil italiano del 6% quest’anno, del 4,2% nel 2022, del 2,4% nel 2023 e dell’1,5% nel 2024:

– proventi operativi attesi in crescita ad un tasso medio annuo del 2,4% nel periodo 2020-24 a 4,6 miliardi;

– costi operativi previsti in contrazione dell’1,1% annuo a 2,4 miliardi;

– risultato della gestione operativa atteso in aumento del 6% annuo, a 2,1 miliardi, rettifiche su crediti attese in forte ridimensionamento, nell’arco di piano, da 1,09 miliardi su base adjusted nel 2020 a 0,58 miliardi nel 2024;

– rapporto tra costi e ricavi stimato in calo del 6% circa, dal 59,2% al 53%;

– prevista discesa del costo del rischio da 122 punti base a 48 punti e dei crediti deteriorati lordi dal 7,5% al 4,8% (dal 3,9% al 2,5% i crediti deteriorati netti);

– la raccolta gestita aumenterà del 7,2% all’anno per attestarsi a 78,7 miliardi al 2024, 29,1 miliardi di euro in più del dato al 2020.

Giuseppe Castagna, CEO di Banco Bpm, ha dichiarato: “Non vedo banche che fanno M&A in questo momento e questo è il motivo per cui abbiamo presentato un piano stand alone con target ambiziosi da raggiungere.

C’è una incredibile crescita che può portare valore alla nostra banca, anche in termini di valore azionario. I cuscinetti di capitale di Banco Bpm offrono molto spazio per essere molto generosi in termini di dividendi, anche rispetto alla politica del pay-out del 40% fissata nel piano”.

Banco Bpm ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con un utile netto di 472 milioni di euro (utile rettificato/adjusted 565 milioni), in crescita del 79,8% rispetto all’analogo periodo del 2020.

Il risultato della gestione operativa, in crescita del 20,8% a 1,53 miliardi di euro, conferma la tendenza positiva sui ricavi, cresciuti del 10,5% a 3,42 miliardi, e sul contenimento dei costi registrato negli ultimi trimestri.

L’indicatore di solidità patrimoniale Cet 1 ratio cresce trimestre sul trimestre al 13,3%. Nel terzo trimestre l’utile è stato di 110,7 milioni di euro, superiore al consensus di 74 milioni.

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