Sale a € 53,5 milioni l’utile netto consolidato di Azimut Holding nel 3Q16. Crescono i ricavi.
Il cda di Azimut Holding ha approvato il resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2016 che ha evidenziato:
– Ricavi consolidati nel 3Q16 pari a € 186,4 milioni (rispetto a € 132,9 milioni nel 3Q15), nei 9M16 € 498,9 milioni
– Reddito operativo nel 3Q16 pari a € 64,1 milioni (rispetto a € 34,4 milioni nel 3Q15), nei 9M16 € 136,9 milioni
– Utile netto consolidato nel 3Q16 pari a € 53,5 milioni (rispetto a € 27,6 milioni nel 3Q15), nei 9M16 € 121,3 milioni
– Patrimonio totale a fine settembre 2016 a € 41,3 miliardi (€ 42,1 miliardi a fine ottobre 2016)
La Posizione Finanziaria Netta consolidata a fine settembre 2016 risultava positiva per € 249,3 milioni (era di € 336,2 milioni a fine dicembre 2015 e € 348,1 milioni a fine settembre 2015).
Nei primi nove mesi del 2016 sono stati pagati dividendi ordinari per ca. € 67 milioni e sono state fatte acquisizioni all’estero per ca. € 48 milioni.
In seguito alla cancellazione da parte di Banca d’Italia del Gruppo Azimut dall’albo di SIM, il restante € 1 di dividendo per azione pari a ca. € 133 milioni, verrà corrisposto con pagamento a partire dal 23 novembre 2016, data stacco cedola 21 novembre 2016 e record date 22 novembre 2016.
Nel corso del 2016 il gruppo ha distribuito un dividendo ordinario totale di ca. € 200 milioni (€ 1,5 per azione), equivalente ad un payout del 80% e ad uno yield del 7% (riferito al prezzo del 4 gennaio 2016 di € 22,07).
“I buoni risultati del terzo trimestre esprimono la sostenibilità del nostro modello di business, la cui validità non è mai stata in dubbio nemmeno nei due trimestri precedenti in cui abbiamo dovuto affrontare fattori contingenti e un contesto particolarmente difficile a causa di fattori esogeni quali incertezza, ampia volatilità, tassi a zero. La crescita è sostenuta anche dalle attività all’estero che hanno ormai superato il 15% del patrimonio totale di oltre 42 miliardi di euro a fine ottobre e che proseguono con forza soprattutto in Australia, dove in meno di due anni siamo arrivati a gestire patrimoni per 3,8 miliardi di dollari australiani (2,7 miliardi di euro)” ha sottolineato Sergio Albarelli, CEO di Azimut Holding.