Intesa Sanpaolo aderisce alla Community Valore Acqua, in occasione della giornata mondiale dell’acqua.
In occasione della giornata mondiale dell’acqua, Intesa Sanpaolo (ISP.MI) e Intesa Sanpaolo Innovation Center hanno aderito come partner alla Community Valore Acqua di The European House – Ambrosetti, che oggi tiene a Roma la IV edizione dei lavori, e alla redazione del Libro Bianco Valore Acqua per l’Italia, portando le proprie testimonianze quali finanziatori e consulenti leader delle imprese italiane che operano nel settore idrico.
Luca Matrone, Global Head of Energy Intesa Sanpaolo:
“In Italia è necessario lo sviluppo di una filiera sostenibile e circolare dell’acqua con investimenti indirizzati a due macro-obiettivi: l’ammodernamento dell’infrastruttura del sistema idrico integrato e, in parallelo, lo sviluppo degli invasi, fondamentali anche per la produzione di energia idroelettrica, che nel 2022 è calata del 37,7% a causa della siccità, dato ancora più allarmante se si considera che nel nostro Paese l’infrastruttura idroelettrica rappresenta il 19% della capacità energetica nazionale installata, ben il 38% se si considerano solo le fonti rinnovabili.
Negli ultimi dieci anni si è registrata una costante crescita degli investimenti nel settore del servizio idrico integrato, passati da 32 a 56 euro per abitante, ma ancora ben al di sotto della media europea di 78 euro per abitante.
Le ragioni di questo basso livello di investimenti sono ascrivibili principalmente a quattro fattori:
la scadenza delle concessioni, che talvolta limita il dispiegamento di investimenti e finanziamenti a lungo termine;
il complesso e incerto scenario normativo del rinnovo delle concessioni;
le governance dei player del settore idrico, talvolta espressione di diversi e frammentati soggetti pubblici;
l’opinione pubblica, spesso contraria a una gestione privatistica del settore idrico.
Intesa Sanpaolo mira a presidiare la filiera italiana dell’acqua offrendo un contributo attivo e assumendo il ruolo di principale partner finanziario per gli operatori del settore, coerentemente con i propri obiettivi strategici, che prevedono lo sviluppo di una finanza sostenibile in linea con le migliori politiche ESG, i Sustainable Development Goal dell’ONU, la tassonomia richiesta a livello europeo e il trend della Circular Economy, di cui il settore idrico rimane uno dei principali settori di applicazione. Solo nel 2022 Intesa Sanpaolo ha erogato 32 miliardi di euro alla clientela per la transizione energetica, a beneficio di progetti di green economy, economia circolare e transizione energetica”.
Massimiano Tellini, Global Head of Circular Economy & Team Circular Economy Lab:
“Intesa Sanpaolo è leader in Italia nel finanziamento alle imprese che scelgono la transizione verso la circular economy. L’economia circolare è innanzitutto economia, la nuova economia rigenerativa nell’era della sostenibilità in grado di slegare lo sviluppo economico e sociale di imprese e territori dallo sfruttamento delle risorse naturali esauribili, compresa l’acqua dolce.
Acqua e Economia Circolare
L’economia circolare è a misura d’uomo e a prova di futuro ed è tanto più attuale oggi, a fronte delle emergenze energetiche e climatiche. Il paradigma trasformativo e rigenerativo dell’economia circolare offre un approccio sistemico, basato anche su nuovi modelli collaborativi pubblico-privati, volti da un lato a mitigare i rischi operativi e quindi finanziari e dall’altro a rigenerare il capitale naturale, intervenendo con soluzioni tecnologiche lungo tutte le fasi della catena del valore.
Questo già avviene, ad esempio, nei centri urbani che hanno saputo investire nella catena del valore dell’acqua, grazie a fondi pubblici nazionali e comunitari affiancati dai finanziamenti messi a disposizione dal plafond circular Intesa Sanpaolo da 8 miliardi di euro e dalla consulenza del Circular Economy Lab, il primo laboratorio di economia circolare italiano creato da Intesa Sanpaolo Innovation Center e Cariplo Factory”.